/

Ma lo avete detto agli elettori che aumentate l’Iva al 26,5% e le accise per 400 milioni per coprire il debito della vostra manovra?

di STEFANIA PIAZZO – Pur non essendo campione di conti, il cittadino qualunque davanti alla manomissione continuata delle promesse del governo, arriva da solo a capire che l’Iva aumenterà. Dicono di no, si sbracciano affermando il contrario, da Palazzo Chigi, ma il governo ha tenuto fede al vincolo che obbliga l’Italia, per far quadrare i conti del fiscal compatc, sottoscritto anni fa, a toccare l’Iva se sfora il debito. Ci saranno aumenti di 23 miliardi nel 2020 e 29 nel 2021.

Morale: reddito di cittadinanza e puttanate cantando andranno avanti nella terra dei cachi, grazie alle famiglie, ai privati, alle nostre spese in piena recessione annunciata.  Un emendamento alla manovra prevede (sta scritto nella relazione tecnica), che se non ci saranno tagli,   l’aliquota ridotta dell’Iva del 10% passerà dal 2020 al 13% mentre l’aliquota ordinaria oggi al 22% passerà nel 2020 al 25,2% e nel 2021 al 26,5% nel 2021. La proposta conferma la sterilizzazione “totale” degli aumenti nel 2019. Poi, saremo sterilizzati noi. Non bastasse, visto che dovevano far crollare il costo della benzina ammazzando le accise, ecco che sono previsti anche aumenti delle accise da 400 milioni l’anno dal 2020.

Prima o poi il gioco salta. Affermava anche Carlo Calenda a Radio 24 che “L’aumento delle clausole IVA è talmente violento da mandare un messaggio chiaro: loro non puntano a governare, andremo a votare prima. Non possono fare un’altra manovra in un con l’economia che entrerà molto probabilmente in un momento di recessione”.

Finita l’epopea degli annunci, toccherà alla cabina elettorale dare il voto alle tasse.

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

Nord e Sud: mai come oggi due Nazioni immensamente lontane

Articolo successivo

L'autonomia non ha colore, religione, sesso... E' libertà dei popoli