di ROBERTO BERNARDELLI – Il referendum sull’autonomia dell’ottobre 2017 è un ricordo nebbioso… Chiedeva più autonomia. Scriveva al proposito su il Sussidiario il prof. Stefano Bruno Galli che: “La Regione Lombardia è una regione “speciale”? Certo, la Lombardia è “speciale” nel senso che è oggettivamente “diversa” dalle altre regioni del Paese per effetto della sua incontrastata leadership a livello europeo dal punto di vista economico e produttivo, anche nella crisi in atto. Con la Baviera, il Baden Württenberg e la Catalogna, è uno dei “quattro motori dell’Europa”. È regione virtuosa grazie alle proprie tradizioni civiche e al proprio capitale sociale. Questo ce lo ha spiegato un politologo di Harvard, Robert Putnam una ventina d’anni orsono.
La Lombardia possiede dei requisiti quali la capacità economica e produttiva, quella contributiva e fiscale, il livello delle prestazioni e dei servizi, che sono oggetto di uno svantaggio economico a causa dell’elevata tassazione da parte dello Stato centrale. Come certificato la scorsa settimana dalla Cgia di Mestre, i lombardi sono i contribuenti più tartassati d’Italia, visto che ogni residente nella nostra regione corrisponde all’erario oltre 11mila euro all’anno.
La Lombardia è virtuosa, basta solo ricordare l’entità del suo Pil, che è circa il 21% di quello nazionale, la sua spesa pubblica, che ammonta a circa il 40% del Pil territoriale, il suo residuo fiscale che è circa 54mld di euro, e i suoi costi standard nelle prestazioni e nei servizi, come recentemente comprovato dall’applicazione dei costi standard nel settore della sanità. Per tali ragioni, un’autorevole e accreditata agenzia internazionale di rating, Moody’s, ha riconosciuto un titolo di merito creditizio alla Lombardia, superiore a quello dello Stato di Roma”.
Bene, parole sante, e fermiamoci qui per ora. Ora la Regione sta “trattando con Roma”. Del residuo fiscale, se va bene, ne potremmo vedere tornare a casa un decimo, 5-6 miliardi di euro sui 56-58 di cui siamo creditori verso Roma. Tutti gli altri, chiaramente, servono per tenere unita l’Italia, altrimenti chi lo potrebbe più gridare lo slogan, “prima gli italiani”. Di speciale, mi pare ci sia la presa per i fondelli ai muli del Nord.