di BRUNO DETASSIS – L’Ufficio parlamentare di bilancio non ha validato le previsioni macroeconomiche 2019 contenute nel quadro programmatico della Nota al Def.
In altre parole, ha detto al governo: ma cosa avete scritto? Tradotto ancora, la manovra non è realistica, è fatta da chi vive fuori dalla realtà e sta utilizzando il debito, e quindi far crescere le tasse, per avere le risorse per il reddito di cittadinanza.
Tecnicamente parlando, il parere dell’Ufficio, che è un organo terzo al di sopra delle parti, è questo: “i significativi e diffusi disallineamenti relativi alle principali variabili del quadro programmatico rispetto alle stime elaborate dal panel dei previsori rendono eccessivamente ottimistica la previsione di crescita sia del Pil reale (1,5%) sia di quello nominale (3,1%), variabile quest’ultima cruciale per la dinamica degli aggregati di finanza pubblica”.
Lo ha sottolineato il presidente, Giuseppe Pisauro, parlando anche di una deviazione “significativa” della regola sul saldo strutturale a cui si aggiunge una deviazione significativa “anche per la regola della spesa”. “Nel caso lo sforzo di bilancio 2019 venisse confermato nel Documento di bilancio e se tale sforzo fosse giudicato dalla Commissione Ue al di sotto di quanto raccomandato dal Consiglio a luglio essa potrebbe considerare come “particolarmente grave” il mancato rispetto delle regole del Patto”.
I cittadini, tirando le somme, per avere qualche immigrato in meno, hanno votato per trovarsi ora più tasse, meno lavoro, una flat tax finanziata un terzo rispetto al reddito di cittadinanza, insomma, un paese più povero verso una povertà imbarazzante.