“Quando gli Stati membri introducono misure aggiuntive per rendere le condizioni più stringenti, come nel caso dell’Italia e forse del Portogallo, questo deve essere giustificato sulla base della situazione reale”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova, al termine del Consiglio Affari generali a Bruxelles, rispondendo a una domanda sulla decisione dell’Italia di imporre l’obbligo di tampone a chi proviene da altri Paesi Ue, anche se è vaccinato. “Quando la Commissione ha proposto il regolamento che ha consentito l’entrata in funzione del certificato Covid volevamo mantenere il principio che le persone autorizzate a viaggiare liberamente dovevano avere o la vaccinazione o il tampone o il certificato di guarigione dal Covid. Gli Stati volevano lasciare la porta aperta per le situazioni di eventuali inattesi peggioramenti della situazione epidemiologica”, ha aggiunto.