Lombardia filo a filo: Maroni e Ambrosoli a caccia dei delusi da Giannino

di GIORGIO CALABRESI

I sondaggi sono vietati (la divulgazione ovviamente), ma in Lombardia la sensazione è che la partita fra Maroni e Ambrosoli sia apertissima e che i due candidati siano a una incollatura l’un dall’altro. Così nelle ultime ore si è scatenata la caccia al voto dei ‘delusi’ di Oscar Giannino. Lo testimoniano gli ‘appelli’ lanciati all’elettorato di ‘Fare per fermare il declino’ dai principali protagonisti della corsa per la conquista del Pirellone. La speranza, tanto a destra quanto a sinistra, e’ di intercettare i voti di chi era pronto a mettere la X sul nome di Giannino ma ora e’ rimasto in preda all’incertezza dopo la ‘figuraccia’ dell’economista sui master e riconoscimenti accedemici riportati sul suo curriculum senza mai averli conseguiti. E cosi’, a una manciata di giorni dal voto, ognuno tenta di ‘far suo’ il programma del leader di ‘fare per fermare il declino’. Il primo a lanciare un appello in questo senso e’ Umberto Ambrosoli. ”I punti fondamentali della proposta di Giannino per la Regione Lombardia come la trasparenza, la meritocrazia e la liberazione del mondo della sanita’ dalla politica sono i punti del nostro programma”, spiega di prima mattina l’avvocato in corsa per il centrosinistra che strizza l’occhio anche ai possibili elettori grillini: ”Spero che i cittadini del Movimento 5 Stelle possano comprendere che per portare alcune loro tematiche al governo della Regione devono votare Ambrosoli, l’unica alternativa a chi ci propone continuita”’.

Anche Roberto Maroni guarda speranzoso al passo indietro di Giannino e si appella ai potenziali (ex) elettori del giornalista-economista. ”Mi rivolgo a quelli che volevano votare Oscar Giannino per i contenuti delle sue proposte. Dico che noi – puntualizza il segretario federale della Lega Nord – abbiamo contenuti su liberalizzazioni, piu’ mercato e meno Stato, sovrapponibili ai suoi. Quindi votate Roberto Maroni”. Il leader del Carroccio non manca di ricordare l’analoga disavventura di Renzo Bossi, che ”fu massacrato” quando si scopri’ che la sua laurea albanese venne comprata con soldi del partito.

Intanto e’ scontro tra Maroni e Albertini sul taglio delle province. E’ il candidato del Carroccio a precisare che l’abolizione delle province e’ prevista nel programma Pdl-Lega Nord, ma ”attraverso una riforma della Costituzione, e non con la scorciatoia inaccettabile della legge votata dal governo Monti”. Quanto basta a scatenare la reazione dell’avversario ‘montiano’, pronto a ricordare le resistenze dei padani in questo senso. ”Maroni si conferma il Fregoli della politica italiana. Senza ritegno ora promette che aboliranno le province”, attacca Albertini che ancora una volta sceglie un’espressione tipica del dialetto milanese: ”Rob de mat”.

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