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L’irremovibile Alfano

messico

di MARIO DI MAIO – Alfano è stato promosso agli Esteri perche’ sicuramente a Roma hanno apprezzato molto la sua politica “irremovibile”  nei confronti del terrorismo. Infatti, in combutta col furbetto di Pontassieve, ci ha spiegato che per rispondere adeguatamente alle stragi bisognava evitare di “darla vinta” ai loro autori contrapponendo inflessibilmente come baluardo i nostri valori inalienabili cioe’ accoglienza dialogo e vita normale senza paure “ingiustificate”. E i risultati si vedono perche’ il Paese e’diventato una pacchia sopratutto per gli islamici clandestini che delinquono quotidianamente dato che il giorno dopo l’arresto vengono rimessi in circolazione da “Autorita”‘ senza autorita’. E col dialogo stiamo per andare “oltre le Moschee” e in Brianza gia’ si parla di progetti di legge per inserire obbligatoriamente lo studio dell’ arabo nei programmi delle scuole primarie: sicuramente cio’ favorirebbe la nostra integrazione in quella cultura, cosa a quanto pare ritenuta preferibile all’ integrazione degli islamici nella nostra. Indubbiamente finora non abbiamo sofferto attentati gravi come quelli registrati altrove, ma non dobbiamo dimenticare che l’ obiettivo dichiarato dei mussulmani e’ la conquista di Roma con la bandiera nera che garrisce sulla cupola di San Pietro. E quindi uno scontro ci sara’ comunque. E’ stato solo rimandato.

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