
Che ne pensa il direttore dell’ufficio scolastico regionale lombardo del lombardo a scuola?
Attendiamo la risposta e leggiamo l’interessante notizia… (redazione)
“La preziosa, significativa testimonianza della direttrice dell’ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, secondo la quale ‘la lingua veneta è un valore aggiunto’ e ‘studiare una lingua minoritaria nelle scuole non può essere altro che un elemento di valorizzazione anche in relazione alla capacità di apprendimento dei bambini nella scuola primaria. Sarebbe uno stimolo per lo sviluppo delle capacità linguistiche dei bambini’, conferma quanto nel Veneto si sta sostenendo da diverso tempo e che ho formalizzato presentando oltre un anno fa la mia proposta di legge per la modifica della legge statale 482/1999 prevedendo l’inserimento della nostra lingua veneta accanto a quelle già tutelate”. Il presidente del gruppo consiliare regionale SiamoVeneto, Antonio Guadagnini chiede che venga equiparato il Veneto alla “lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano, il sardo, come recita la legge 482/99”. “Tutto questo per mettere fine a una discriminazione scandalosa nei confronti di una lingua, quella veneta, che continua ad essere una delle più parlate all’interno dello stato italiano – spiega Guadagnini – recentemente riconosciuta come tale dal Governo brasiliano nella variante parlata negli stati meridionali del Brasile (talian o veneto-brasiliano), e che continua ad essere parlata nelle varianti istro-veneta e dalmato-veneta in diverse comunità della Slovenia, della Croazia e del Montenegro.Mi auguro, pertanto, che la mia proposta di legge venga quanto prima messa all’ordine del giorno della competente commissione per una rapida approvazione in quanto – conclude Guadagnini – è il modo giusto, come riconosce la direttrice Beltrame, per tutelare e valorizzare concretamente il nostro patrimonio linguistico”
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