“L’obbligo vaccinale è una soluzione disperata, che al momento sarebbe controproducente e sproporzionata rispetto sia all’andamento della campagna vaccinale sia alla situazione sanitaria”. Lo afferma Guido Forni, già professore ordinario di Immunologia all’Università di Torino e accademico dei Lincei, in una intervista La Stampa. “Lo troverei sensato solo davanti a una grave recrudescenza della pandemia o al rifiuto generalizzato del vaccino. La vaccinazione può permettersi il lusso che una parte della popolazione la rifiuti. E’ il concetto dell’immunità di gregge” e comunque “sarà difficile arrivarci del tutto, ma comunque dovrebbe esserci una percentuale di non vaccinati gestibile senza traumi”, “dal 5 al 15 per cento massimo”. Evidenzia che “l’accettabilità sociale di una misura simile sarebbe complessa. Il vaccino, dati alla mano, è un vantaggio individuale e collettivo indiscutibile, ma se ad alcuni ancora non è chiaro non li si convincerà con l’obbligo”, “il virus se vince lo fa nella battaglia psicologica. I morti non si vedono, spariscono piano piano, e chiunque può sostenere che non esistano finché non si viene colpiti” e “la drammatizzazione mediatica della pandemia ha creato paura e distacco. Bisognerebbe tentare di ricucire questa frattura. Ci sono i No vax, con cui è difficile dialogare, ma non solo. E anche loro vanno rispettati, evitando di perseguire un pensiero unico. Per esempio, i medici di base potrebbero essere utili a individuare e persuadere chi ancora non si è vaccinato con argomenti concreti. La loro azione varrebbe molto più di un eventuale obbligo”. L’obbligo per alcune categorie però è servito… “Sì, ma operatori sanitari e personale scolastico erano da coprire perché ad alto rischio di diffondere il virus. Nel loro caso ha pesato il ruolo sociale”, “non bisogna rinunciare a spiegare i vantaggi individuali e sociali dei vaccini, evitando di cadere nella tentazione del pensiero unico. Già il Green Pass è una misura delicata, che crea qualche problema di libertà, anche se alla fine risulta utile a spronare i cittadini e a premiarli quando si proteggono” aggiunge.