Licenziamenti, esuberi a Grancasa, Mercatone Uno e Auchan. Ma la politica pensa solo a 43 migranti

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di ROBERTO BERNARDELLI – Centinaia di famiglie sulla strada. Da Mercatone Uno, ad Auchan fino a Grancasa. Ma non fanno notizia. Prima gli italiani non è il motto vero. Prima la guerra politica sulle ong, questo è il motto.

Vicino a casa nostra, numerosi lavoratori Gran Casa di Nerviano hanno ricevuto la lettera di licenziamento. I sindacati fanno sapere che il numero totale degli esuberi non è ancora ufficiale, ma a rischio ci sono 158 persone. Dopo Nerviano le lettere sono arrivate anche ai dipendenti del centro Grancasa Bossi di Saronno, storico punto vendita territoriale.

Nonostante l’emergenza, che scaturisce da una profonda crisi dell’economia del Nord, dal crollo dei consumi, la politica fa gran cassa solo sul tema monocorde degli sbarchi, altro non sembra esistere.

Altro che aumento dei posti di lavoro, quali? Dove è la ripresa del Pil? Cosa c’è da celebrare? Il sovranismo produce solo speranze e illusioni, ma sul tema del lavoro non lo sentiamo mai intervenire. Muri, decreti bis, nessuna autonomia in vista, niente tasse che tornano ai lombardi. Licenziamenti, quelli sì. Ma non hanno la stessa attenzione della Sea Watch. Sono migliaia le persone coinvolte in questo disastro economico, ma i talk show parlano di altro. La gente vuole avere in pasto Carola, gli sbarchi, sembra non vi sia altro di cui nutrirsi. E’ un cannibalismo che riflette il clima di odio, di rancore come mai prima avevamo sentito rimbalzare nella politica tutti i giorni.

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