di AGILULFO
Che l’informazione sia formazione l’hanno capito benissimo. Solo che loro formano disinformando e disinformano con la disinvoltura con cui si beve un bicchiere d’acqua. La stampa in Italia e in Occidente è sempre più stampa di regime, certo di quel regime “soft” a cui ci stanno abituando i poteri forti. In fondo, in Italia, non c’è una grande differenza tra grandi quotidiani di Destra e di Sinistra, così come non c’è una grande differenza in Parlamento. La Casta, Destra e Sinistra, mantiene al potere un Governo non eletto in cambio di soldi e favori. La Stampa, anche quando finge di criticare, sostiene questo Governo non eletto, in cambio di posti e di favori. La stampa del gruppo De Benedetti (Repubblica Espresso) è stata apertamente schierata a favore di Monti e del Governo Goldmann Sachs. Corriere Rizzoli ne è stato praticamente l’ufficio stampa. Il Gruppo Berlusconi (Il Giornale) e i quotidiani «di area» (Libero) fanno finta di ironizzare su questo o quell’aspetto del Governo, ma i loro parlamentari di riferimento hanno votato sistematicamente la fiducia al Governo golpista imposto dal Quirinale e dai grandi gruppi finanziari angloamericani e sionisti.
Ovvio che, in questo contesto, la democrazia è solo apparente, ma, per il momento, teniamoci stretta questa apparenza, visto che ci concede, ancora, qualche “nicchia” in cui rifugiarci per cercare di capire come vanno davvero le cose. Compito arduo, quest’ultimo, ma non impossibile.
I poteri sono forti non perché ci puntano addosso i jet e i panzer (come stanno facendo con i regimi non allineati al nuovo ordine mondiale, tipo Siria), ma perché controllano la stampa, la televisione, la radio e la scuola, vale a dire tutto il sistema di formazione-informazione. Il controllo della formazione-informazione, come in uno scenario alla Matrix, serve a creare l’impressione di un mondo parallelo, il Loro, e farcelo passare come quello reale.
Così, di volta in volta, vengono accesi i riflettori dell’unanimità giornalistica su questo o quel fattore che a Loro interessa. Oggi il problema è il Politico di turno, che non serve più al gioco e che è bene sostituire. Domani toccherà a qualcun altro.
Fa paura la dabbenaggine con cui la massa si beve una campagna dietro l’altra: dalla mucca pazza all’influenza suina, da uno scandalo all’altro. Queste campagne durano lo spazio di un paio di settimane e già ne subentrano di nuove, tutto per concentrare, a comando, l’indignazione dove vogliono Lorsignori, cioè sempre lontano dal Centro del Potere Romano.
Da Monti a Letta a Renzi, a Gentiloni il sistema non è cambiato. Cambia l’ordine dei fattori ma il risultato non cambia, mai.