di MARIO DI MAIO – Dopo il naufragio di Renzi col suo referendum, invece di escogitare qualcosa di serio, la sinistra si arrocca intorno al povero Gentiloni e cerca di allontanare il piu’ possibile la data della nuova debacle che le elezioni le prospettano. Ci riuscira’ forse fino a ottobre a causa del vitalizio dei parlamentari, ma nel frattempo gli eventi incalzano a partire dal consolidarsi dell’ invasione dei clandestini, destinati a rimanere nel bel Paese perche’ gli altri membri dell’U.E. Hanno chiuso le frontiere con l’Italia e la Grecia. Intanto si ricomincia a parlare di Europa a 2 velocita’ e sono sempre piu’ numerosi gli studiosi che propongono negoziati e soluzioni intese al recupero della sovranita’ monetaria in capo alle singole nazioni. Il nostro governo, incaricato di realizzare quello che non e’ riuscito a Monti Letta e Renzi non puo’ fare altro che richiamarsi alla “dottrina Draghi” il SuperMario della moneta unica. E Draghi non puo’ fare altro che ribattere gli argomenti di sempre:1) il trattato istitutivo vieta l’uscita dall’euro,2) la costituzione italiana vieta(“democraticamente”) i referendum sui trattati internazionali. Si sa che repetita juvant ma alla sinistra dobbiamo ricordare che a suo tempo Giuseppe Guarino, e non uno studentello qualsiasi, aveva definito l’euro “un golpe” e principalmente per 2 motivi: 1) in diritto non e’ concepibile un trattato che non possa essere rescisso a determinate condizioni. 2): sono gli Stati che battono moneta in funzione della loro sovranita’ e non puo’ esistere una moneta per di piu’ “irreversibile” inventata dalla BCE che e’ una banca.