di CORRADO CALLEGARI – Sconfiggeremo la povertà, avevano promesso in campagna elettorale. Non saranno i mille euro a testa di Cetto la Qualunque, ma i 780 o giù di lì…. probabilmente sì. Ma sappiamo le promesse di Cetto quanto pesassero. Infatti è già partita la contromossa dei furbetti del redditino che, per rientrare nei requisiti del reddito di cittadinanza, stanno pensando di cambiare residenza, di infilarsi in situazioni con condizioni tali da percepire il sussidio. Le indagini infatti sono già partite e Savona, fa sapere in anteprima persino il Corriere nei giorni scorsi, ha registrato 1.839 richieste di cambio di residenza. Ad ogni controllo andato s vuoto è scattato poi un esposto. Lo stesso è accaduto a Palermo ma anche a Napoli. Una commedia all’italiana, “un dato per capire, che arriva dai controlli mirati fatti dalla Guardia di finanza sulle cosiddette prestazioni sociali agevolate: nella prima metà dell’anno scorso ogni dieci verifiche sono venuti fuori sei falsi poveri. Più della metà. Farà eccezione il reddito di cittadinanza?”.
Immaginiamo quindi che gran lavoro nei Caf per l’Isee, che dovrà essere inferiore ai 9.360 euro. Da qui la fuga verso un appartamento per contro proprio o false separazioni, senza contare che ci sono 3,3 milioni di lavoratori in nero. Quelli vanno a nozze secondo i dati dell’Alleanza cooperative italiane.
Insomma, fatta la legge, trovato il modo per portare a casa qualcosa. I falsi invalidi, i falsi braccianti agricoli, hanno trovato la via legale per uscire dalle cantine.
Corrado Callegari, responsabile confederazione Grande Nord Veneto