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Lega fuori tempo e dal tempo

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di Massimo Vidori – Un significativo aforisma caro agli indipendentisti catalani recita: “Non vogliamo cambiare Stato. Vogliamo cambiare epoca!”.

E’ la sintesi di un pensiero politico moderno, inclusivo e pacifico talmente solido da aver imboccato la via del successo. E’ dello scorso venerdì l’ammissione al Parlamento europeo degli eletti catalani indipendentisti alle ultime elezioni di maggio Junkeras, Puigdemont e Comin, rimbalzati in prima istanza per l’opposizione spagnola, ma riammessi dal Tribunale europeo.

Coerenza del progetto, chiarezza della strategia ed un metodo preciso: usare le incongruenze e le debolezze dell’impianto normativo esistente, sia spagnolo che europeo, per affermare le proprie idee con perseveranza e tanto spirito di sacrificio!

E’ certo che nei prossimi anni l’U.E. dovrà fare i conti col “fattore Catalunya” e rivedere le proprie politiche, togliendo centralità esclusiva alla finanza a favore dei diritti dei popoli che la compongono, superando le logiche degli Stati ottocenteschi.

Contemporaneamente in Italia c’è chi, partendo invece da una matrice territoriale ed identitaria, decide di convertirsi alla ragione statuale. Non solo: lo fa con convinzione sovranista a strenua difesa della bandierina tricolorita, collocando la sua azione decisamente a destra.

La Lega di Salvini Premier assume connotati italianisti proprio nel momento in cui l’U.E. deve aprire ai valori del diritto, del confronto e della libertà dei popoli.

Addirittura in Europa la Lega flirta con Vox (partito franchista (fascista, nda) che in Spagna chiede pene di morte e deportazioni di massa dei catalani “rei” di aver votato al referendum per l’indipendenza del 2017) a rinforzo di quell’atteggiamento veteronazionalista che tanta pena induce.

La principale debolezza della “puttana d’Europa” (W. Churchill, cit.) sta proprio in questa mancanza di chiarezza, di coerenza di credibilità che ammorba la classe politica italiana. Sempre pronta a svendere i propri ideali per un pugno di voti. Incapace al sacrificio e alla lotta vera, ma lesta ad inginocchiarsi di fronte al compromesso, unica strategia sistematicamente perseguita verso l’abisso dell’insignificanza sia politica che valoriale.

Massimo Vidori

indipendentista veneto

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