di CORRADO CALLEGARI – Le pensioni? Di quota 100 o giù di lì se ne parlerà dopo la manovra. Del reddito di cittadinanza, se ne parlerà dopo, una volta approvata la manovra. Della riforma penale della prescrizione c’è l’accordo, ma se ne parlerà nel 2020. Di sicuro, come più volte scritto su questo quotidiano, ci sono i condoni. Della flat tax, dimenticavamo, se ne parlerà dopo. In compenso paghiamo, non dopo, ma subito, interessi sul debito e sullo spread come piovessero polpette avvelenate.
A proposito, nel decreto su Genova, non appare solo il condono per sanare l’abusivismo di Ischia. C’è dell’altro. Ecco “Una sanatoria applicabile in assenza di qualsiasi richiesta di autorizzazione passata, nelle zone del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. Con un limite di tolleranza del 20% della cubatura esistente. Di fatto, significa che è possibile sanare non solo piccole difformità ma anche, nei casi più estremi, mettere una toppa su situazioni più complesse, come la chiusura di un balcone o, persino, l’aggiunta di un piano”. Scrive il Sole24Ore… E la manovra riguarda 140 comuni colpiti da due terremoti nel 2016.
“Nei 140 Comuni del cratere sarà possibile condonare, al momento della richiesta di contributo per la ricostruzione, un ampio ventaglio di interventi realizzati, prima del 24 agosto 2016, in assenza di qualsiasi titolo abilitativo edilizio: oltre a quelli di manutenzione straordinaria riguardanti le parti strutturali dell’edificio, anche gli interventi di restauro e di risanamento conservativo e quelli di ristrutturazione”, si legge nel testo.
E, attenti bene, sanatoria, per gli interventi abusivi senza ordine di demolizione. Il governo del cambiamento, o meglio, del dopo, molto dopo.
Responsabile Confederazione Grande Nord Veneto