di Luca Polo – La questione dell’esercizio dell’autodeterminazione nella UE torna al Parlamento Europeo per il II° simposio internazionale organizzato da ICEC (International Commission of European Citizens Ong, Brussels) e supportato ufficialmente quest’anno da ben quattro partiti europei: EFA/ALE (European Free Alliance), ECR (European Conservatives and Riformists), GUE/NGL (European United Left) and ALDE (Alliance of Liberals and Democrats for Europe).
Il primo simposio continentale del 9 dicembre 2015 aveva visto per la prima volta riuniti insieme al Parlamento Europeo i rappresentanti delle istituzioni locali e continentali, dei movimenti sociali e del mondo accademico confrontarsi circa le diverse esperienze e tentativi di applicazione del diritto di autodeterminazione delle nazioni senza stato d’Europa. In particolare si erano incontrati e confrontati gli esponenti politici, sociali ed accademici di Catalogna, Scozia, Paesi Baschi, Veneto, Fiandre e Sud Tirolo.
Dal primo simposio internazionale di ICEC era uscita la sottoscrizione della carta comune detta “Dichiarazione di Brussels”, documento sottoscritto e ratificato in seguito anche dal Consiglio Veneto con la risoluzione 14 presentata da Antonio Guadagnini di Siamo Veneto (tra le altre cose il primo atto ufficiale del Consiglio Regionale Veneto in lingua veneta!).
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/attisp/RIS/Anno_2016/RIS_0014/testo_presentato.html
A gennaio le porte del Parlamento Europeo si aprono nuovamente per accogliere il II° simposio internazionale di ICEC “The exercise of self-determination in the EU”, con un occhio rivolto al delicato processo unilaterale di applicazione del diritto di autodeterminazione in atto in questi mesi in Catalogna, ed un altro al prossimo evento dello Scottish Independence Convention che si svolgerà appena tre giorni dopo il simposio e che vedrà anche la partecipazione dei delegati delle principali forze politiche, sociali ed accademiche di Scozia insieme ad una delegazione internazionale di ICEC, e dal quale auspicabilmente uscirà il progetto definitivo per il lancio del secondo referendum scozzese per l’indipendenza.
Andrea Favaro della Marcianum e Abat dell’Università di Copenhagen |
Lo scorso anno ICEC-Veneto aveva portato a Brussels Andrea Favaro dell’Università Marcianum che relazionò l’assemblea circa l’esperienza ed i diversi tentativi giuridici di applicazione del diritto di autodeterminazione intrapresi dalle istituzioni venete.
Quest’anno ICEC porterà al Parlamento Europeo per il Veneto il consigliere indipendentista Antonio Guadagnini (Siamo Veneto), che relazionerà della strategia in essere per portare i Veneti all’applicazione di tale diritto dopo la approvazione della Dichiarazione da parte del Consiglio Regionale Veneto della sua risoluzione 19 “Dichiarazione di Sovranità”
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/attisp/RIS/Anno_2016/RIS_0019/testo_presentato.html
E’ facile prevedere che il tema centrale del simposio sarà il vero “tema caldo” del momento, ovvero la tesi della legalità dell’esercizio unilaterale del diritto di autodeterminazione che sta avvenendo in questi mesi in Catalogna grazie alla coraggiosa presa di posizione delle istituzioni catalane che vedendo negato dallo stato spagnola ripetutamente tale diritto, hanno finalmente deciso di agire unilateralmente nel pieno rispetto del diritto internazionale ed in aperta disobbedienza alla legalità costituzionale spagnola, presa di posizione e linea d’azione politica e giuridica sostenute tra l’altro anche con atto ufficiale dalla Risoluzione 27 di Antonio Guadagnini approvata dal Consiglio Veneto che recita: “Questo Consiglio riconosce pertanto che quando l’esercizio del diritto universale di autodeterminazione venga negato dalle istituzioni statali, i cittadini e i popoli d’Europa, possano e debbano fare l’unica cosa possibile: esercitare unilateralmente – attraverso le loro assemblee rappresentative – tale diritto, che si configura per propria natura nel quadro giuridico internazionale”.
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/attisp/RIS/Anno_2016/RIS_0027/testo_presentato.html
Particolarmente attese le relazioni dei tre prestigiosi accademici: il professor Antoni Abat dell’Università di Copenhagen, già membro della commissione catalana che affermò la legalità del processo unilaterale, il professore Nikos Skoutaris dell’Università di East Anglia e del professore Mario Zubiaga dell’Università dei Paesi Baschi, i cui interventi costituiranno il perno del prossimo progetto internazionale ICEC in fase di preparazione.
Attesi anche gli interventi catalani come quello di Anna Arquè (ICEC Catalonia) che ha appena lanciato in Catalogna la campagna per il Sì per il referendum istituzionale della Generalitat di settembre per l’indipendenza, e quello di Jordi Domingo (Costituïm) appunto sul tema caldo del processo catalano e sulla legalità dell’azione unilaterale delle loro istituzioni.
Importante novità rispetta al primo simposio sarà la presenza di delegati istituzionali irlandesi e gallesi che si aggiungono alle sei nazioni rappresentate nel primo simposio portando quest’anno a ben otto le nazioni storiche europee presenti in lotta per l’autodeterminazione.
Nei giorni ed ore precedenti al simposio internazionale avrà luogo a Brussels sia l’assemblea generale annuale di ICEC che una serie di incontri al Parlamento Europeo tra europarlamentari, rappresentanti istituzionali delle otto nazioni, accademici e il board di ICEC per valutare insieme una serie di azioni e proposte in sostegno del processo catalano in atto e più in generale in supporto all’esercizio del diritto di autodeterminazione in Europa.
Per chi volesse partecipare ai lavori del II° Simposio Internazionale di ICEC “The Exercise of Self-Determination in the EU” è necessario l’accreditamento al Simposio ed al Parlamento Europeo (entro il 30 dicembre).
Contatto per informazioni ed accreditamento:
Luca Polo – ICEC ONG Veneto Spokesperson – lucap@icec.ngo