di GIOVANNI POLLI – Dietro le quinte della comunicazione: il caso Ansa/Boeri. Nella parte sopra della foto allegata, l’attuale lancio Ansa. Con l’incredibile uso della parola CLANDESTINO (e la carta di Roma? Evviva, pure l’Ansa l’ha mandata a stendere) e il focus del pezzo assolutamente ribaltato rispetto a quanto pubblicato in precedenza. Che però è sempre visibile nell’anteprima ben diversa che si ottiene se si cerca di linkare l’articolo, così come riportata nella parte inferiore della mia foto qui sotto.

Che cosa vuol dire? Evidentemente che l’Ansa ci ha ripensato. L’ennesimo lancio “pro-immigrati” con le parole di Boeri avrebbe gettato altra benzina, quindi meglio gestire la notizia in conformità del vento che nell’opinione pubblica sta girando, per non screditare ulteriormente il presidente dell’Inps?
Qualunque sia la spiegazione del cambio in corsa, ecco due considerazioni:
1) Chi gestisce la comunicazione cambiando i pezzi online ma non le anteprime dovrebbe imparare meglio il proprio mestiere.
2) Questo fatto rende evidente anche agli idioti (almeno questa è la mia speranza) di come l’informazione possa, in generale, essere manipolabile e strumentalizzabile a piacimento. Lo stesso lancio può avere un titolo che va in una direzione o in quella opposta. E tenete conto del fatto che – purtroppo – la stragrande maggioranza di chi legge le notizie online si ferma ai titoli.
Io ho detto tutto. Valutate voi, come sempre, in piena libertà.

E fu così che, alle 11 e 41, un’ora e due minuti dopo, l’Ansa cambiò di nuovo il titolo. Che vi dicevo? Questa vicenda merita di essere raccontata il più possibile. Un bel “disegnino” per chi vuole capire. Che tanto chi non vuole capire nemmeno con la lobotomia capirebbe. Perché è già stato lobotomizzato prima.
