di Angelo Alessandri – Quanto è bella autonomia che si fugge tutta via. La prova del nove. Di fronte alla seconda ondata, per ora più panico di previsione che contingente, ecco che salta il banco. I numeri, la curva, i rapporti, preoccupano. Più a Milano e Napoli che altrove. E qui scatterebbbe il buon senso, non teoria. Fuori stanno chiudendo : Gb, Austria, Belgio, Francia… O sono prossimi : Germania, Grecia, rep Ceca…. Ma qui ed in Spagna avevamo già dato a primavera. C’è stanchezza. E se possibile non si vuole chiudere tutto, capibile.
E quindi il governo centrale insiste e propone di lasciare mano libera alle regioni di valutare caso per caso… Ed ecco che casca l’asino. Un asino di Buridano. Panico, panico. I governatori non vogliono questa responsabilità : non è popolare decidere di chiudere. Si perdono consensi . Meglio se come prima ci pensa mamma Roma. Roma è brava a fare la cattiva, il parafulmine, a prendersi le colpe. Non siamo mica scemi noi governatori. Come? Avevamo chiesto autonomie? Beh si, ma scherzavamo, ovviamente. Roma pensaci tu!… Ecco. Sta avvenendo una cosa gravissima.
Si torna indietro di 30 anni almeno. E non è Roma che si riprende il potere centralista. Ma sono le regioni pavide e ignavie a consegnargli i feudi. E’ come se avevi dato ad un ragazzo gli strumenti per fare un impresa ma preferisce un bel reddito di nullafacenza. E’ la fine di una spinta decennale. E quando inizi a sventolare tricolori senza motivo poi finisci a cantare inni stranieri. Diventi ciò che combattevi e non chiedi più ciò che promettevi. E’ finito un ciclo. Ma è il fondo del barile. Subito dopo si dovrà ripartire con la strada autonomista : ma con politici nuovi e determinazione. Quelli attuali hanno finito ogni loro funzione. Per rinuncia e consunzione, ma soprattutto per mancanza di coraggio e per aver smarrito la via. Bocciati e con infamia. Senza di loro, solo senza di loro, torneremo a riveder le stelle.
Angelo Alessandri – Responsabile Emilia Grande Nord