L’allarme degli endocrinologi: taglio delle visite del 70%, patologie dimenticate causa lockdown

“Anche le patologie endocrine sono state dimenticate a causa della pandemia. Secondo una nostra valutazione dall’inizio del 2020 le visite si sono ridotte fino al 70%, eccetto quelle urgenti”. E’ l’allarme lanciato da Franco Grimaldi, presidente nazionale Associazione medici endocrinologi, riuniti dall’11 al 14 al Trieste Convention Center, in Porto vecchio, per il XX congresso che celebra le prime due decadi dalla nascita dell’ente. “Le patologie quali obesità, malattie della tiroide, diabete, infertilità, tumori endocrini e dell’ipofisi, se non curate – ha detto il presidente della associazione, che riunisce 2200 soci – hanno effetti collaterali importanti” che portano “a comorbidità e morte: non fare visite ad esempio per il diabete e non curarlo implica scompensi che complicano il quadro di una persona affetta da Covid”.

Per compensare l’attuale situazione di criticita’ “in questi due anni – ha continuato Grimaldi – abbiamo compensato con la telemedicina, visto che le malattie endocrine sono abbastanza frequenti: basta pensare che la patologie tiroidea affligge il 5% della popolazione dopo un riscontro clinico, che sale al 50% in seguito all’ecografia. Il 6% invece della popolazione e’ colpito dal diabete”. Ai lavori del congresso ha partecipato anche il presidente della Regione Fvg e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. “E’ necessario – ha detto – che voi facciate sentire forte la vostra voce. Spero che possano avere effetto i continui appelli alla razionalita’ e buon senso sulla parte della popolazione ancora indecisa sulla vaccinazione. Dobbiamo tutelare noi stessi, la nostra comunita’ e la nostra economia fidandoci, come sempre fatto fino ad oggi, della scienza e dei medici”.

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