Il caldo e la mancanza di piogge stanno compromettendo anche le riserve d’acqua sotterranea del Centro-Nord Italia: lo segnala l’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, in base ai dati del report settimanale, sottolineando che ad esempio il fiume Po che settimanalmente segna record negativi di portata, toccando 113,7 metri cubi al secondo (ben 123 metri cubi al secondo in meno rispetto al precedente minimo storico) al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro, cioe’ circa il 10% della portata media ed il 75% in meno della portata limite per l’intrusione del cuneo salino.
Caldo soffocante ed assenza di piogge, dopo laghi e corsi d’acqua stanno compromettendo anche le riserve d’acqua sotterranea del Centro-Nord Italia, proseguendo un deficit pluviometrico, che si protrae dall’anno scorso e che conferma i caratteri di una siccità endemica in territori, dove serviranno anni per riequilibrare il bilancio idrologico. Lo segnala ancora l’Osservatorio ANBI in base ai dati del report settimanale. Ne è esempio l’Emilia Romagna, dove le portate dei fiumi Enza (mc./sec. 0,4) e Reno (mc./sec. 0,6) scendono sotto i minimi storici: sulle pianure a Nord della foce del fiume Reno sono finora caduti, da inizio d’anno, solo 205 millimetri di pioggia, una quantità molto simile a quello registrata nei primi 6 mesi del 2021, influendo sulla ricarica della falda e sulla risalita del cuneo salino nelle zone costiere. Un’analoga condizione si registrò a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, ma ad aggravare l’attuale contingenza c’è l’aumento esponenziale delle temperature in un’Europa flagellata da disastrosi incendi. I bacini piacentini trattengono 6,2 milioni di metri cubi d’acqua, praticamente dimezzati rispetto alla media del recente quinquennio e lontanissimi dalla capacità massima di 21,5 mmc.