di ANGELO VALENTINO – Il lago di Como è quasi 30 cm sotto lo zero idrometrico, quello di Iseo è a secco e “presto sarà crisi anche per il Sebino”. Reazioni? Ma va! Secondo il rapporto preoccupante di Legambiente Lombardia, “è ormai chiaro che è stato superato il limite delle disponibilità idriche. E’ necessario cambiare agricoltura. Il cambiamento climatico non è un’opinione, ma una realtà con cui anche la forte agricoltura specializzata lombarda deve fare i conti”.
E dire che l’allarme siccità che coinvolge alcuni bacini lacustri della regione arriva in un’annata che Legambiente definisce “assolutamente normale” dal punto di vista delle precipitazioni. Quindi? Il problema è che qualcuno “ha investito troppe superfici alla monocoltura del mais, un’agricoltura che evidentemente non fa i conti con i limiti sempre più stringenti imposti anche dal cambiamento climatico: più caldo in estate e sempre meno acque di fusione di nevai e ghiacciai”.
Lo sfruttamento del nostro suolo, della pianura più fertile, forse un tempo, e comunque più tecnologica del Nord Europa, impone una revisione della sua gestione. Aspettiamo che il ministro, lombardo, dell’agricoltura, apra bocca.
Segretario provinciale Grande Nord Milano