Il temporeggiatore sempre in bilico sulla indecisione, vive di scarti e di scampoli di vita altrui.
Il feticismo, ovvero l’entusiasmo fanatico, l’adorazione sorda, la venerazione cieca verso un idolo, creato a tavolino, è la molla su cui specula ogni congregazione, per il suo profitto. Dalla religione, santini, rosari, alla pubblicità, collezioni, giocattoli. Dallo sport, indumenti, gadget, allo spettacolo, magliette, foto. Tutti oggetti di culto, da acquistare e che non servono affatto a pacificare i nostri dubbi e le nostre paure. Sono amuleti del nulla. Il solo feticismo che appaga è l’afflato dell’amore, amore universale, che traduce ogni palpito, ogni vibrazione in emozione pura.
Rosanna Marani