La tv, poco Nord tanto Sud

tv_partitidi GIANLUIGI LOMBARDI CERRI –  Avete provato a fare “mente locale” mentre guardate le  televisioni italiane importanti? RAI 1-2-3,   Mediaset 4 , Mediaset5 e  TV7?

Soffermatevi un momento esaminando TRE punti:

1.-Presentatori,

Sono all’80% meridionali con un bellissimo pidgin italo -meridionale. E non mi riferisco alla pronuncia (sopportabilissima) , ma alla grammatica ed alla sintassi italiana. Sono talmente ignoranti in lingua che rimangono meravigliati di come parla Diego Fusaro, il quale, per sua ripetuta dichiarazione, parla un italiano NORMALE.

2.-Invitati

Sono al 90% meridionali, con un pidgin ancora più mediterraneo. Ed una pronuncia spesso incomprensibile. E con problemi, in discussione, tutti diversi da quelli del Nord. In molti casi assolutamente inesistenti in Padania.

3.- Argomenti

I programmi sono scelti in funzione dell’ascolto meridionale e sostanzialmente trattano di problemi del Sud. Unica eccezione, su canale 5, “Mela verde” prevalentemente nordica. Esempio clamoroso è dato da Canale 5 con la trasmissione FORUM, dove regna, imperterrita la mentalità italiota ( direi anche principalmente laziale), aggravata dallo spirito radical-chic della conduttrice. Cavatevi il gusto ,per fare un confronto, di ascoltare le TV inglesi, francesi, tedesche per constatare come l’indirizzo geografico-regionale venga combattuto in tutti i modi. Perfino annunciando disastri, vi è differenza in Italia.

Un qualsiasi incidente al Nord, con un corredo di morti; sono “semplicemente” morti. Un incidente al Sud con lo stesso numero di morti diventa una tragedia nazionale. Tipica è stata la valanga di Rigopiano dove,  con tutto il rispetto per i defunti, autorità  regionali, locali e proprietà dell’albergo se la sono proprio andata a cercare.

Dall’autorizzazione a costruire una abitazione alla confluenza di due canali, alla mancanza di azione continua di uno spartineve che tenesse sempre libero l’accesso all’albergo, ecc, ecc L’incidente ferroviario accaduto in Puglia ad Andria è tipico del menefreghismo operativo locale.

Se questi accadimenti fossero una caratteristica delle TV locali sarebbe  comprensibilissimo, ma che siano le TV nazionali ad occuparsi dei problemi meridionali è un indice gravissimo che denota un preciso intento.

Come avviene tutto ciò ?Facciamo qualche ipotesi.

 

1a Ipotesi sistematicamente nell’impiego pubblico in cui oltre l’80 % dei dipendenti è meridionale. Anche nella TV private  che , dopo essere riusciti a trascinarle a Roma, presentano gli stessi difetti delle TV pubbliche, dove raccomandazioni   sono praticate.

2a Ipotesi. A chi governa ( a tutti i livelli) dei problemi del Nord interessa un bel fico secco. Basta che il Nord , bene o male, sia sempre in grado di mantenere gli stipendi del Sud.

Il senso “del collettivo” è totalmente assente. Dove trovate , ad esempio,  l’altruismo dell’Associazione Nazionale Alpini?

3.Ipotesi. E questa è veramente la più grave. Che esista, più o meno scritto ,un piano Kalergi  SUD rivolto alle distruzione del Nord ?

In Italia meridionale  non c’è la freddezza spirituale ( e la cattiveria) per creare un simile piano , anche perchè  è sempre presente lo spirito del “non si sa mai”. Tuttavia è materializzato l’impulso del “lanciare il sasso e nascondere la mano”, unito alla tendenza di non preoccuparsi mai di quello che potrà succedere in avvenire.

E’ presente  quindi la continua spinta per estromettere i padani da qualsiasi posto di potere. Sino a quando? Almeno sino a quando i migliori individui se ne saranno andati all’estero insieme alle industrie valide. A questo punti i meridionali si accorgeranno che la fonte dei soldi si è lentamente inaridita. E allora? Extrema ratio : andare a fare i servitori degli africani immigrati. O farsi venire ( cosa estremamente improbabile) la voglia di lavorare.

 

 

 

 

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