Sono in corso a Roma, alla presenza dei consulenti delle parti, gli accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura di Messina su alcune cassette con le intercettazioni delle conversazioni del falso pentito Vincenzo Scarantino nel periodo in cui era sotto protezione.
L’avviso con l’accertamento da compiersi e’ stato notificato nei giorni scorsi dai pm di Messina che indagano sul depistaggio dell’inchiesta sulla strage di via D’Amelio a carico dei magistrati Carmelo Petralia, attualmente aggiunto a Catania – da qui la competenza a indagare della Procura messinese – e Annamaria Palma, in carica a Palermo come avvocato generale. Palma e Petralia erano nel pool dei pm nisseni che svolsero le indagini sull’attentato costato la vita al giudice Paolo Borsellino e alla scorta, indagini- ormai e’ accertato da sentenze- oggetto di un clamoroso depistaggio.
Entrambe i magistrati rispondono di calunnia aggravata dall’avere favorito Cosa nostra. L’indirizzo impresso alle indagini, teso, secondo l’accusa, a sviare gli accertamenti dai veri responsabili dell’eccidio ha portato alla condanna all’ergastolo di sette innocenti, scarcerati e scagionati solo grazie alle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza.