La Scozia vuole tornare in Europa, da Nazione indipendente. Oggi il documento politico su moneta, lavoro, confini…

Vogliono essere indipendenti ma europei. Non hanno mai negato, gli scozzesi, di sentirsi europei, di voler restare nell’Unione europea. E continuano a perseguire la causa dell’indipendenza. 

Oggi infatti il premier Sturgeon divulgherà un documento su aspetti fondamenti per il futuro. Dalla moneta ai confini, alla movimentazione delle persone. Come riporta l’agenzia Nova, il premier Sturgeon ha affermato: “Nel 2014 ci era stata promessa la stabilità se avessimo votato no all’indipendenza. Invece abbiamo ottenuto l’austerità”, ha commentato la premier scozzese, Nicola Sturgeon. “Non sono questioni astratte. Stanno provocando danni reali alla nostra economia, ai nostri servizi pubblici, ai costi dei mutui e alle pensioni”, ha continuato la prima ministra. A suo avviso, ci sono “prove schiaccianti” che Paesi vicini e indipendenti paragonabili alla Scozia sono “più ricchi, più produttivi, più giusti e più felici” rispetto a “una Scozia sotto in controllo di Westminster”.

Secondo la premier è tempo per “una discussione sincera e adulta” sul futuro del Paese. “Non fingerò mai che sia tutto semplice a proposito dell’indipendenza, ma il premio potenziale indica che ne vale la pena, per noi e per le generazioni future”, ha affermato. “Abbiamo già molte delle istituzioni chiave di cui ha bisogno una nazione indipendente. Se aggiungiamo le nostre basi economiche solide e un potenziale immenso, probabilmente nessun Paese nella storia è mai stato meglio preparato della Scozia a diventare indipendente”, ha proseguito Sturgeon.

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