di Fulvio Curioni – Ore 21,15, non capisco ! L’attuale presidente si presenta al paese e ci indica dapprima come dovrebbe essere in democrazia,l’unica strada percorribile il ricorso alle urne, visto che i galli nel pollaio si sono ingalliti, nonostante Fichiani sforzi istituzionali, falliti, evidenziando nel contempo al popolo sovrano tutti i paletti che possano sorgere da tale scelta con la snocciolatura dei problemi del paese, a noi , popolo sovrano , molto noti e conosciuti.
Ci esorta a ricordare le date inevitabili che prolungheranno tale scelta democratica del popolo sovrano , tutelando quindi ed annunciando il semestre bianco dal 3 agosto 2021 ed elencando numeri e date, distanziamenti da virus, mandati elettorali caotici con grave aumento dei contagi, e dice di piu’, purtroppo, cita senza vergogna le vittime del virus, utilizzandole a monito di tale sua scelta, nonostante le gravi inadempienze e lacune istituzionali, citando vittime innocenti ed oggetto attualmente delle indagini della procura di Bergamo per una chiarezza sulle manchevolezze, speriamo veloci e da non celebrare per i prossimi decenni.
Uno scudo di saggezza , a suo dire, per non andare al voto. Dopo Napolitano, creatore di altre due perse mandate elettorali, ecco Mattarella indicarci senza alternative e quindi imporci con tali motivazioni, sorretto dalle indicazioni del peggiore pil, suffragato dal mediocre esito di governo, in base ai casacchisti tutti, in base ad un senso di paterna responsabilita’, infilarci di nuovo in una strada partoriente un governo istituzionale, così il capo dello stato ha deciso per tutti noi.
Il popolo sovrano, ancora una volta china il capo ed ingoia il rospo, con fervida attesa di un nuovo pugno allo stomaco, rindondante lacrime e sangue tali e pari al governo Monti. Forse un nuovo Professore all’orizzonte che ci invita brutalmente a chiederci, dall’alpi alle piramidi, dal Manzannare al Reno , come nel nostro paese esista questo dualismo istituzionale capace di esprimere un presidente garante ed un presidente presidenziale, capace oltre ogni infallibilità di decidere sul futuro del popolo. La nostra carta democratica si fonda sulla sovranita’ del popolo attraverso lo strumento parlamentare, con o senza pandemia , La carta parlamentare quindi, ancora una volta sfregiata, anche se ormai il parlamento sovrano soccomba, snaturato e svilito ad una sterminata e lenta agonia mascherata prima da decreti del presidente del consiglio ed ora da un presidenzialismo motivato da cautele pandemiche.
Ore 21,20, terminato il discorso presidenziale, continuo, nonostante gli sforzi, da cittadino, a non comprendere la celebrazione istituzionale esibita dal Quirinale. In questa melanconica serata, sento ancor piu’ sulla nostra pelle nuovi rospi, e … subito dopo il “franco” discorso del presidente, ecco il suo portavoce, e purtroppo, manco lo stesso presidente sentito pochi minuti prima nel suo accorato appello agli italiani, annunciarci il nome di Mario Draghi, nuovo salvatore della patria, convocato al quirinale.
Una nuova soluzione in grado di affossarci definitivamente, solo nuove lacrime al popolo, senza speranza né risoluzioni positive nel paese, e nemmeno quel residuo fiscale da congelarsi ancora, ormai cosi’ lontano, un nuovo senatore a vita, invece!