di SERGIO BIANCHINI – E così mentre il nord guidato da leghisti non fa una piega, la Romagna insorge e blocca le siringate di stato degli Africani prelevati in Libia. L’ometto lombardo e a questo punto anche veneto cosa fa?
Fa il bauscia, emette a volte parole roboanti a volte ambigue. Ma non sa unirsi per, non dico liberare ma almeno difendere un po’ il suo territorio.
Toccherà alle donne lombarde prendere l’iniziativa? Forse sì. Basterebbe che quelle si decidessero ed allora tutti gli intrepidi paolotti le seguirebbero senza fiatare.
Ma per ora purtroppo la guida politica delle donne nordiche è, anche se non sembra alla prima occhiata, la chiesa. Il distacco delle donne lombarde dalla chiesa è stato di massa solo sull’etica sessuale. Ma sulla visione del mondo non c’è ancora una presa di coscienza. E la stessa chiesa del nord risente fortissimamente di questa debolezza politica delle vere padrone del nord. Parlando con un mio insegnante di religione dicevo “a mio parere il dilemma non è tra fede e ragione ma tra fede e nazione”.
Qui da noi lo scontro tra potere religioso e potere territoriale non è stato consumato ed elaborato e siccome il comune sentire è dominato dalle donne i politici prevalentemente maschi ed i preti non sono capaci di difendere con la forza il territorio.
Renzi non molla la sua folle impresa di fare dell’Italia l’apriscatole dell’Europa ed invoca l’unità nazionale ma solo su questo punto, sullo scontro con l’Europa che non si apre abbastanza ai migranti. Cioè su uno dei pochi punti in cui la cultura Europea e la difesa della sua identità vera si manifesta seppure confusamente.
Su questo punto Renzi, ma anche i tantissimi che lo appoggiano stando defilati(sinistra PD, i grillini ma anche i vertici di forza Italia) sono pronti ad opporsi frontalmente all’Europa fino a ieri mostro sacro non contestabile.
I veri pagliacci siamo noi e speriamo che queste drammatiche vicende ci aiutino a diventare veri uomini e vere donne.