di BRUNO DETASSIS – Hanno tenuto ostaggio 25 volontari del centro, ma c’è chi li giustifica. Colpa del sovraffollamento, i clandestini richiedenti asili, replicano la Fondazione Migrantes della Cei e il Pd. Dobbiamo spalmarli in tutti i comuni, proseguono.
Le proteste dell’altroieri non sono le prime andate in scena nell’hub di Conetta, frazione di Cona (Venezia), anche se sono state le prime con un accento violento con l’utilizzo di fuochi e di minacce. Ma vanno compresi…. sono tanti, giustificano ancora la Chiesa e il centrosinistra. Il 30 agosto scorso una cinquantina di migranti avevano manifestato in strada per protestare contro i lunghi tempi di evasione delle pratiche per le richieste di asilo. Sul posto agenti della polizia del commissariato di Chioggia e carabinieri di Chioggia oltre al sindaco di Cona Alberto Panfilio che aveva ricordato come all’inizio del mese avesse ricevuto dall’allora ministro dell’interno Alfano assicurazioni sulla diminuzione del numero di ospiti del centro di accoglienza veneziano. In precedenza, il 27 gennaio dello scorso anno un centinaio di migranti, su un totale in quel momento di 600 contro i 900 di oggi, era sceso in strada per protestare contro il livello di assistenza. Avevano occupato parte della strada cercando di richiamare l’attenzione sui problemi della struttura, sottolineando il fatto di essere in troppi rispetto alla capacita’ di accoglienza della ex base.
La parola espulsione è fuori dal vocabolario. Ma non ha dubbi il segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoli. “Un richiedente asilo africano che accoltella un connazionale in un centro di accoglienza nel torinese, stanotte la violenta e inaccettabile rivolta nel centro di accoglienza di Cona nel veneziano, con gli operatori presi in ostaggio per ore: adesso basta, non possiamo tenerci una bomba umana, pronta ad esplodere, di 180 mila immigrati, mantenuti a spese dei contribuenti, pronti a rivoltarsi o a delinquere in qualunque momento”. “Cominciamo ad espellere immediatamente, senza se e senza ma, tutti quelli che si ribellano, che devastano o che delinquono – prosegue l’esponente del Carroccio – ma poi si potenzi il personale delle commissioni chiamate a giudicare sulle domande di asilo: identifichiamoli nel minor tempo possibile ed espelliamoli un minuto dopo aver appurato che sono clandestini. In questo momento su 180mila richiedenti asilo stiamo ospitando 40 mila nigeriani e altri 40mila tra senegalesi, ivoriani, maliani e gambiani: questi 80mila non scappano da nessuna guerra, cosa aspettiamo ad espellerli?”.