La replica della Uil: Sempre dalla parte dei pensionati. I nostri ricorsi per tutelare il potere d’acquisto

riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Gentile Direttore,
abbiamo letto con sorpresa l’articolo pubblicato da voi, ieri 2 febbraio, ‘Il sindacato scopre adesso che le
pensioni non reggono l’inflazione. Ma morire se ricordano il potere d’acquisto al Nord’.
Nello specifico, non capiamo cosa si intenda con il capoverso finale “E figuriamoci se si soffermano sul fatto
che sulle pensioni grava una doppia tassazione. Tasse già pagate durante l’attività lavorativa. E tasse su
quanto già tassato e accantonato. Mutismo totale.”: una delle rivendicazioni sia della Uil sia della Uilp,
riguarda proprio l’abbassamento delle tasse ai pensionati. Ci siamo infatti battuti per anni affinché i vari
Governi e Parlamenti, adottassero misure volte a tagliare le tasse sulle pensioni. Continuiamo a batterci
tuttora, ribadendo sovente che i pensionati italiani sono tra i più tassati d’Europa e dell’area Ocse (con una
tassazione del 22% a fronte di una media del 9.7%). Lo potete verificare voi stessi leggendo la piattaforma
confederale e la piattaforma dei Sindacati dei pensionati e i comunicati stampa che pubblichiamo sul nostro
sito.
Inoltre, proprio al fine di mettere in campo tutte le iniziative necessarie a tutelare il potere d’acquisto delle
pensioni (anche di quelle più alte), stiamo predisponendo una serie di ricorsi (uno per fascia di reddito), per
portare davanti alla Corte Costituzionale la norma contenuta nella Legge di Bilancio che ha tagliato la
rivalutazione delle pensioni sopra 4 volte il Trattamento Minimo.
Sperando di fare cosa gradita, le inoltriamo in allegato la nostra piattaforma rivendicativa, in modo che
possiate verificare voi stessi quando da noi sostenuto.
Un cordiale saluto,
Carmelo Barbagallo
Segretario generale Uil Pensionati

 

Gentilissimo segretario, è con vivo piacere che pubblichiamo la Sua nota.

Bene avete fatto a informare e sgombrare il campo su un terreno così decisivo per la giustizia sociale. E’ il ruolo che deve avere un sindacato ma anche la stampa che, opportunamente informata, può essere un alleato indispensabile. Perché su questo fronte è fondamentale ribadire dei principi: le pensioni non possono essere tassate come fossero un privilegio.

In soldoni, quante volte lo Stato tassa “alla fonte”? Mentre lavoriamo e accantoniamo e poi su quanto, ancora, accantonato, riceviamo nella pensione? Ci auguriamo che i ricorsi che state per presentare ripristino l’equilibrio che manca. Perché non è accettabile che si debba andare all’estero per vivere o si debba sentire un membro del governo proporre la detassazione delle pensioni se si va a vivere in Calabria. Non è così che si tutela il potere d’acquisto. Le battaglie di civiltà sono altre. Come le vostre, fondamentali.

Dove c’è opacità non c’è lo Stato, dove chi governa non si assume le proprie responsabilità non c’è rappresentanza, dove non c’è lo Stato il paese si spacca e le velocità diventano diverse. Sono certa che da questa opportunità di confronto possa proseguire un utile, franco dibattito per divulgare con voi e la vostra competenza le questioni che rappresentano la ragione sociale del fare sindacato: conquistare, difendere, salvaguardare i diritti. 

Un caro saluto

il direttore

 

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

Piemonte, la regione più arida d'Italia. Questa estate, senza nuovi invasi, ci consoleremo col ponte sullo Stretto?

Articolo successivo

Crisi, l'86% degli italiani svuota il piatto. Non si butta via quasi più niente