La presidente del parlamento catalano interrogata per disobbedienza a Madrid. “Attacco inconcepibile alla democrazia”. Il reato? Ha fatto votare risoluzione indipendenza

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La presidente del parlamento catalano Carme Forcadell, indagata per presunta ‘disobbedienza’ alla corte costituzionale spagnola, è arrivata ieri mattina nella sede del Tribunale Superiore per essere interrogata da un giudice istruttore accompagnata in segno di solidarietà dal governo catalano e dal presidente Carles Puigdemont. Forcadell rischia la sospensione dall’incarico per avere messo ai voti in ottobre una risoluzione, poi approvata, sull’avvio del processo di indipendenza nonostante il divieto della consulta spagnola. Gli indipendentisti hanno la maggioranza assoluta nel parlamento di Barcellona. Con Puigdemont e il governo decine di deputati regionali e sindaci secessionisti hanno accompagnato Forcadell, mentre una folla raccolta davanti alla sede del tribunale gridava “Indipendenza!”. Dopo l’interrogatorio il tribunale deve decidere se rinviare a giudizio la presidente del ‘Parlament’, come l’anno scorso ha fatto per l’ex-presidente catalano Artur Mas per la tenuta nel 2014 di un referendum consultivo sulla indipendenza, pure vietato dalla consulta spagnola. Eletto a fine 2015 l’attuale presidente Puigdemont ha fissato l’obiettivo di arrivare all’indipendenza, nonostante la dura opposizione di Madrid, per la fine del 2017.

La presidente del parlamento catalano ha deciso di non rispondere al magistrato inquirente e alla procura. Circa mille sindaci e politici indipendentisti si sono riuniti davanti alla sede del tribunale in segno di solidarietà con Forcadell durante la sua deposizione, durata poco più di 30 minuti. La presidente del ‘Parlament’ ha spiegato che la votazione della risoluzione è stata “un atto politico”, nel quadro della sovranità del parlamento. “Se la gente può parlare dell’indipendenza, come potrebbero non farlo i suoi parlamentari” ha aggiunto. “Io avevo il dovere di proteggere la inviolabilità dei deputati e voi – ha detto rivolta a giudice e procuratore, secondo quanto riferito da La Vanguardia online – avete il dovere di tutelare la mia inviolabilità”.

Carme Forcadell ha denunciato  il procedimento penale a suo carico come un attacco alla democrazia, accusando lo stato spagnolo di usare la giustizia per “censurare” la voce di un parlamento. Se sara’ rinviata a giudizio rischia di essere sospesa dall’incarico. Una misura che, ha detto in una conferenza stampa, sarebbe “un attacco talmente grande alla democrazia, da essere inconcepibile”. “Nessun tribunale puo’ impedire che il parlamento discuta dell’indipendenza della Catalogna e di tutto ciò che è di interesse dei cittadini” ha affermato. “In un paese democratico – ha denunciato – non si devono perseguire le idee per la via penale”.

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