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Clandestini e scafisti, immunità speciale. Niente fotosegnalazione, e i mercenari liberi subito: sono “in stato di bisogno”

di ANDREA TURATIsbarchi

Nessuna regola, un ventre molle. L’Italia è terra di nessuno e lo spiega bene la sferzante denuncia del sindacato di polizia Coisp. Il documento che pubblicano eloquente e spiega come e perché la polizia sia impotente davanti ai clandestini che rifiutano di farsi fotosegnalare. Immaginiamo cosa accadrebbe se fosse un italiano fermato a sottrarsi a questa disposizione. Ma gli stranieri “possono”.

“Sempre di più rifiutano categoricamente i fotosegnalamenti e noi non possiamo farci nulla. Ci ammazziamo di lavoro inutilmente e nessuno interviene”
“L’ennesima assurda situazione verificatasi in Sardegna è solo l’ultimo allarmante esempio di una realtà di cui proprio non si vuole prendere atto: i clandestini, ogni giorno di più, si rifiutano categoricamente di farsi fotosegnalare, e questo, il più delle volte, perché vogliono raggiungere altri Stati europei. Ma il sindacato aggiunge: “Di fronte a ciò non c’è proprio nulla che possiamo fare, al di là delle inutili e continue sollecitazioni alle Forze dell’Ordine perché siano rigorose nei riconoscimenti. Rigorose un accidenti! Noi non facciamo che ammazzarci di lavoro con turni che sai quando iniziano e non sai quando finiscono, non facciamo che svolgere senza mezzi e senza risorse il lavoro mastodontico di raccolta e di gestione di centinaia
di immigrati alla volta, ma poi alla fine tutto è completamente vanificato, con buona pace dei nostri sforzi e, naturalmente, della sicurezza prima di tutto. Non si può più andare avanti così: i colleghi in tutta Italia non ce la fanno più, le pressioni che subiscono sono fortissime, ed i rischi che corrono altissimi.
Basta ciance, bisogna che si cominci a dimostrare con i fatti se si è in grado o meno di amministrare questo Stato ostaggio della prepotenza di chi se ne infischia delle questioni umanitarie che straziano il sud del mondo, ma poi grida allo scandalo quando vede circolare per l’Europa tutti i clandestini che scappano dall’Italia senza che noi abbiamo potuto neppure identificarli. E che dovremmo fare? Legare i clandestini e fotosegnalarli con la forza? La tortura è reato, giusto? Ed in Italia fino a ieri non si è pensato ad altro… quindi adesso vengano i parlamentari italiani a fare i riconoscimenti dopo aver convinto centinaia di immigrati imbufaliti con i loro stupefacenti discorsi”.

Che parla è Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, che commenta così quanto avvenuto a Cagliari. Gli stranieri – sbarcati insieme ad altri 800 sabato scorso a Cagliari da una nave militare tedesca che li aveva soccorsi a largo delle coste libiche – chiedono di poter lasciare l’isola e raggiungere altre nazioni europee dove si trovano parenti e familiari. Sono però sprovvisti di documenti – racconta il Coisp – e, come sottolineato dallo stesso questore, Filippo Dispenza, possono lasciare la Sardegna solo dopo essere stati fotosegnalati, ma rifiutano l’operazione.

I profughi conoscono il regolamento di Dublino il quale prevede che il fotosegnalamento sia collegato alla richiesta d’asilo che di fatto li costringerebbe a rimanere in Italia, mentre i loro interessi e affetti sono altrove.

Ma ecco la ciliegina sulla torta. Leggiamo con cura.
“Sorvoliamo – prosegue Maccari – poi sull’altro straordinario dato che dei quattro presunti scafisti arrestati dopo lo sbarco due sono stati rimessi in libertà
dopo che il giudice ha riconosciuto loro la scriminante dello ‘stato di bisogno’. Ma se siamo su ‘Scherzi a parte’ qualcuno ce lo dica. Se quel che facciamo per far rispettare la legge viene considerato e trattato come una barzelletta allora qualcuno ci sollevi da questo inutile e offensivo supplizio.
I colleghi hanno lavorato senza sosta per gestire uno sbarco di quasi 900 persone, per trovare i responsabili dell’atroce viaggio, per cercare disperatamente di difendere la legalità. Ma, a quanto pare, di questo che sta diventando un concetto sempre più ‘relativo’, importa davvero solo a noi”.

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