di MARCELLO RICCI
– La spesa pubblica eccessiva e improduttiva, è il problema; il lavoro non c’è e non si crea con jobs act o col decreto dignità.

La critica è facile, trovare soluzioni più difficile. Mentre il momentaneo e un po’ rubato consenso al “renzismo” nelle elezioni decresce, il debito pubblico cresce. In qualche modo, per non essere travolti , si dovrà pur provvedere. La strada è nei costi standard, nei compiti individuali, nel ritorno al giusto rapporto tra popolazione e pubblici dipendenti.
La pletora degli statali è causa di degrado amministrativo morale e economico.
I colori che storicamente distinguono i partiti e il sistema di idee che vogliono sostenere erano il rosso, il bianco, il verde e il nero. Colori netti, precisi …una volta, ora non più. La moda politica vuole colori tenui , sfumati a volte miscelati come in un tessuto di Missoni, ma non con lo stesso gusto. Nell’attuale scenario tendono a confondersi e la confusione rende come ha dimostrato Renzi; con la bandiera rossa divenuta rosso pallido tendente al rosa ha attratto e ingannato elettori che se fossero stati più attenti non lo avrebbero mai votato; sia a destra che a sinistra. L’astensionismo è crescente e ha radici anche nella ricorrente tendenza a farsi gioco della buonafede degli elettori.
E ora moderazione e inganno sono causa-effetto della grigia stagione politica giallo-verde.