La perenne “lotta all’evasione fiscale”. Meglio cambiare canale

TASSE EURO

di Angelo Valentino – Il governo ha annunciato la lotta, l’ennesima, all’evasione fiscale. Abbiamo il record di tassazione in Europa, lo Stato preleva tra i 110 e i 130 miliardi l’anno, ma il sommerso non viene debellato.

Lo Stato trova più facile intraprendere la strada del prelievo facile. Ecco allora che nel 2000 l’allora ministro Vincenzo Visco crea le Agenzie fiscali, nate ufficialmente nel 2001. Poi con Berlusconi, il ministro per l’Economia Giulio Tremonti introdusse i cosiddetti scudi: il primo, il piu’ celebre, e’ stato il maxi-condono tombale inserito nella Finanziaria 2002 che frutto’ all’Erario
ben 40 miliardi di euro.

Poi fu la volta delle lenzuola di Bersani del 2006: venne fissata a 1.000 euro la soglia del contante, con la
promessa di dimezzarla a breve, partirono le indagini sui conti correnti bancari, venne istituito l’elenco
clienti-fornitori (la cui evoluzione portò allo spesometro), e l’obbligo di conto corrente per i professionisti.Che però durò fino all’arrivo di Tremonti.

Però Tremonti nel 2008 nomino’ a direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, rimasto in carica per 6 anni. Befera,
alla guida anche dell’allora Equitalia come ricorda un dossier Ansa di Mila Onderai, “si guadagno’ rapidamente il soprannome di Mr Fisco, ma alcuni preferirono rinominarlo ‘lo sceriffo’ per i suoi metodi diretti e sbrigativi. La sua lotta all’evasione culmino’ mediaticamente nel blitz in uno templi della ricchezza italica: Cortina d’Ampezzo, passata al setaccio nel Capodanno 2011, scatenando le proteste di albergatori, turisti e politici che gridarono allo Stato di polizia. Allora il presidente del Consiglio era Mario Monti”

Sta di fatto che in una sola notte l’Agenzia delle Entrate rastrellò 2 milioni di euro, ma la strategia di Befera fu abbandonata negli anni seguenti, con una vera e propria inversione di rotta, segnata dalla nuova ‘Lady Fisco’, Rossella Orlandi. “Il rapido passaggio al governo Renzi dopo l’esperienza Letta capovolse anche l’approccio della lotta all’evasione, scomparsa dai radar a livello terminologico sostituita dal nuovo slogan ‘fisco amico’ (scelto anche da Conte per avviare il suo secondo governo). La
logica non e’ piu’ punitiva ma premiale: dagli studi di settore emergono cosi’ i nuovi Isa, mentre, con l’aiuto di Ernesto Maria
Ruffini, l’odiata Equitalia viene trasformata in Agenzia della Riscossione. Renzi e Pier Carlo Padoan al Mef firmano la voluntary disclosure per far emergere i capitali detenuti all’estero, la prima rottamazione delle cartelle, il passaggio del canone Rai in bolletta, la reverse charge, lo split payment, l’interpello, il patent box e soprattutto la fatturazione elettronica….”.

Ma siamo al punto di partenza. D’altra parte se trequarti della busta paga finisce allo Stato e al suo apparato inefficiente burocratico, a pagare resteranno sempre gli stessi. Poi non chiediamoci perché il residuo fiscale del Nord non torna ancora indietro.

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