di Roberto Bernardelli – Leggo che la pandemia costa un prezzo troppo alto, nonostante Cig, bonus e sostegni fiscali.
A fine anno le famiglie si troveranno a perdere ciascuna in media -1.257 euro l’anno, per un totale di 32 miliardi di euro di reddito annuale, bruciati dall’emergenza sanitaria e dal conseguente rallentamento economico. Secondo l’Ufficio Economico Confesercenti, sulla base di elaborazioni condotte su dati Istat, Svimez e SWG.
Aregistrare le perdite più consistenti, si apprende, sono le famiglie dell’Emilia-Romagna, che in media lasciano sul campo -2.202 euro di reddito, il 6,4% del totale annuale. Profondo l’effetto anche sui redditi di Marche (-3,8%, pari a -1.979 euro a famiglia), Piemonte (-5,3%, o -1.619 euro) e Valle d’Aosta (-5,1%, -1.658 euro).
Più resilienti, invece, la regione Puglia, che vede la perdita di reddito ridursi al -1,8%, per un rosso di -488 euro a famiglia, e la Liguria (-2,8%, pari a -897 euro).Non tutte le tipologie di lavoratori, però, sono colpite allo stesso modo. A soffrire di più, spiega Confesercenti sono i redditi da lavoro autonomo e da lavoro dei dipendenti privati, che registrano flessioni rispettivamente del -13% (-40 miliardi) e dell’11% (-62 miliardi), per una perdita totale di oltre 100 miliardi di euro.
Le perdite massime si rilevano in Valle d’Aosta (-2.915), Veneto (-2.910 euro) e Toscana (-2.820).”Le misure messe in campo dal Governo fino ad ora hanno evitato il peggio, ma è necessario continuare ad intervenire a sostegno delle imprese e delle famiglie – commenta Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti -Il lockdown è finito, ma la ripresa non è ancora iniziata”.
Fin qui lo studio. Una sola domanda: perché, cari governatori, non usiamo il nostro residuo fiscale per il sostegno al reddito delle famiglie?