La Padania cresce nonostante Roma

Nel Nord italia le aziende di grandi dimensioni sono ancora poche ma il loro numero e’ in crescita. Un nodo da affrontare visto che i giovani talenti cercano percorsi di crescita professionale e responsabilizzazione, che possono essere piu’ facilmente offerti proprio all’interno di imprese medio-grandi o grandi, una tipologia meno presente nel sistema produttivo italiano. L’analisi settimanale della Fondazione Nord Est conferma la scarsa presenza di imprese di maggiori dimensioni in tutto il Nord Italia. Le aziende con 250 e piu’ addetti hanno una rilevanza maggiore nel Nord-ovest (25,6% degli occupati) rispetto al Nord-est (22,6%). Spicca la distanza tra Emilia Romagna (25,2%) e Veneto (20,4%), un divario che contribuisce a spiegare, piu’ della notorieta’ dei marchi, la maggiore attrattivita’ del’area emiliano-romagnola. L’evoluzione degli anni pre-pandemia pero’ fa intravedere un graduale processo di concentrazione aziendale, con l’aumento del peso delle societa’ con almeno 250 addetti. Sia numericamente che per quota occupazionale. In questo il Veneto fa meglio dell’Emilia-Romagna: +23,5% contro +19,8%. L’exploit maggiore, tuttavia, e’ del Trentino-Alto Adige: +69,2%; anche se il peso delle aziende maggiori e’ modesto (17,3%).

Sul fronte della crescita e della produttivita’, il Nord-est ha fatto decisamente meglio del Nord-ovest: +11,4% il fatturato nel 2011-19, contro 3,9%. Di nuovo troviamo in testa il Trentino-Alto Adige (+26,6%), seguito dal Friuli-Venezia Giulia (+16,6%) e dall’Emilia-Romagna (+11,1%). Anche la suddivisione delle aziende manifatturiere per livello di tecnologia utilizzata fa emergere un ulteriore fattore attrattivo per i giovani dell’Emilia-Romagna, dove il 2% delle aziende e’ in settori ad alta tecnologia e il 14,5% in quelli a tecnologia medio-alta, contro l’1,4% e il 12,2% del Veneto. All’opposto, il Veneto supera l’Emilia-Romagna per presenza di medie imprese industriali, quelle nate dall’evoluzione dei distretti industriali.

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