
La Padania è una realtà, geografica, politica storica , culturale che non può essere sacrificata per sopperire alla fragilità di un contenitore detto Italia, in cui artificiosamente la si vuol rinchiudere.
Geograficamente è terra mitteleuropea, politicamente per interessi dinastici è stata connessa con i territorio peninsulare con cui non ha nulla da spartire. I padani per lingua, cultura , tradizioni e storia nulla hanno in comune con gli italiani, meglio italioti per intenderci. A parte la lingua italiana, che assume lo stesso ruolo che ha l’inglese nel mondo, lo si immagina un colloquio nei rispettivi idiomi tra un siculo e un lombardo? Mentre liguri, veneti, lombardi, piemontesi nelle rispettive lingue possono interloquire, non sembra ciò possibile con le altre lingue dello stivale che però risultano tra loro abbastanza compatibili.
Parimenti dicasi per le arti e letteratura, senza minimizzarne i valori esistono enormi differenze tra Manzoni e Verga come tra Goldoni e Pirandello.
Anche le cucine sono molto differenti, in Padania dominano polenta e riso, burro e radicchio, in Italia spaghetti, pizza, olio e pomodoro.
In Padania si orientati verso l’imprenditoria, piccole industrie spesso a carattere famigliare, in Italia verso il posto sicuro nello stato e parastato molto frequentemente dilatati per garantire uno stipendio certo sino al fine vita e non per soddisfare esigenze di lavoro. Ecco l’esercito dei” tengo famiglia”, la pletora, l’inefficienza, il crescente debito pubblico, interconnessi e condizionanti.
Anche la scuola è diversa, diplomarsi, laurearsi in Padania è più difficile che in Italia, e i corsi di laurea in legge o in scienze sociali proferiti in Italia sono comunque preferiti. In Padania le lauree scientifiche prevalgono e gli esami sono rigorosi. Non è raro vedere l’esodo di studenti meno dotati e in difficoltà verso gli atenei del Sud. In conseguenza, non tutte le lauree delle università italiane sono riconosciute all’estero.
Anche la sanità è profondamente diversa, e lo prova il continuo esodo di malati da Sud a Nord. Al Sud, spesso i nosocomi hanno ragione di essere per sistemare personale medico e sanitario per esigenze occupazionali distinte dalle esigenze sociali e anche non brillanti per qualificazione professionale e organizzazione.
Si vuol parlare di decoro cittadino, ordine pubblico, sicurezza (prima dell’invasine migratoria)? Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
Fatte queste riflessioni , nelle quali non si è incluso il continuo e ingente trasferimento di pubblica denaro padano, conviene cancellare la Padania o riprendere la lotta, con armi diverse (tributarie) per separarla dall’Italia per poi strutturarla sul modello Svizzero come Stato Mitteleuropeo?
Non è atto di egoismo, ma di grande saggezza per risolvere sia la questione meridionale che quella settentrionale. Il meridione troverebbe nella sfida l’orgoglio e la dignità dell’autosufficienza e la Padania assumerebbe il ruolo trainante che le compete nell’ Europa dei popoli.