Fuori dalla prefettura ad Ajaccio uno striscione recita “Yvan martire della causa corsa”. Dopo la morte del militante indipendentista corso, Yvan Colonna, condannato all’ergastolo per l’uccisione nel 1998 del prefetto francese Claude Erignac, e aggredito da un fondamentalista islamico nella prigione di Arles, sud della Francia, il 2 marzo scorso, gli abitanti della capitale della Corsica lo ritraggono come un eroe della lotta per l’indipendenza. La notizia della sua morte, avvenuta in ospedale in seguito alle ferite riportate, ha riacceso le tensioni sull’isola francese. “C’è rabbia e anche della tristezza – ha commentato a France Presse Antoine Soulas, studente di Ajaccio – bisogna lasciare alla famiglia il tempo del lutto. Ma c’è molta rabbia e tristezza”.
“C’è un appello alla violenza, quindi per il momento proviamo a temporeggiare, a rimanere calmi, proviamo a vedere cosa si può fare rimanendo piuttosto razionali – ha aggiunto – dobbiamo agire in modo intelligente”. “La notte scorsa ho ricevuto una notifica sul mio telefonino – ha affermato a France Presse Philippine Boudard, commessa – quindi per forza, speriamo che le cose si svolgano nel modo più calmo possibile, come vuole la famiglia”. “Il popolo corso è con lui con tutto il cuore – ha aggiunto Christiane, pensionata – ma ora non sappiamo, aspettiamo, spero che si manterrà la calma, in ogni caso. Ma ora è il momento del lutto e della riflessione. Stiamo aspettando per il prossimo passo, speriamo che sia nella calma”. “Era un corso, un patriota. Quello che ha fatto, non sappiamo se è stato lui o meno. Quindi, ecco, va bene, molta tristezza perché lo Stato ha agito male, credo. Molta tristezza nei nostri cuori e nei cuori del popolo corso”, ha sottolineato Christiane. “Un po’ di preoccupazione sulle conseguenze che ci saranno. Non sappiamo come i giovani reagiranno”, ha spiegato l’insegnante di inglese France Battini. “Credo che Yvan Colonna rappresenti tutta la Corsica, è la lotta di tutto il popolo. Ma ancora una volta, oggi, la cosa più importante, è il momento del ricordo”, ha concluso Battini.
La morte dell’indipendentista corso Yvan Colonna rischia comunque di far emergere nuove tensioni tra l’isola e il governo francese. I manifestanti accusano Parigi di non aver fatto abbastanza per proteggere l’indipendentista in cella. La scorsa settimana il ministro dell’Interno Gerald Darmanin si e’ recato nell’isola per avviare un dialogo con le autorita’ locali aprendo l’ipotesi di un’autonomia per l’isola, che richiederebbe comunque del tempo.