di SERGIO BIANCHINI – Questa volta il Papapensiero viene riportato dal Corsera tra le notizie in primo piano e si parla di “migranti”.
Ma nel testo complicato e generalissimo la parola migrante nemmeno esiste. Sembra anzi che sotto accusa sia il sistema mondiale di gestione del denaro. Il papa non può non sapere che tale dominio mondiale è in mano alle grandi multinazionali americane.?
Tale dominio è indicato come responsabile dei disastri e delle guerre del mondo e delle conseguenti PAURE e migrazioni di massa. Il discorso è talmente generico e venato del consueto populismo che può piacere sia ad un estremista di sinistra che ad un fanatico del volontarismo altruistico totale.
Per uno posizionato sulla difesa della vivibilità minima delle nostre aree il discorso sembra molto lontano, lontanissimo e , come al solito, colpevolizzante.
C’è, però, una lampante dimenticanza fondamentale. In tutto il discorso sul mondo non c’è l’Asia che ne rappresenta più della metà..
L’Asia è l’area del mondo in maggiore crescita demografica eppure non ci sono né guerre né migrazioni di massa. Il solo Bangla Desh ha più abitanti della Russia (150 milioni) ma anche il Pakistan e l’India e la Cina crescono ad un ritmo demografico certamente superiore a quello dell’Africa nera. Crescono però, senza alcuna caritas, ad un ritmo economico altissimo ed accade così che …anche la povertà scende.
Anche se l’indice mondiale di povertà è stato raddoppiato da 1 a 2 dollari al giorno, le statistiche sulla povertà mondiale la danno in diminuzione e questo proprio grazie allo sviluppo economico dell’Asia dove non ci sono guerre intestine e dove ferve solo il lavoro e l’attività economica incessante.
Quindi a livello mondiale il quadro non sarebbe così fosco.
Lo è invece se si assume l’America del nord e l’Europa occidentale come riferimento. E l’Africa nera sembra diventata la massa di manovra dell’occidente in fallimento.
Il povero Italiota, caricato di tutti i dolori di quest’area dai salvatori del mondo con i soldi nostri, se la passa sempre peggio ed il nord, che è il salvadanaio dello stato Italiano, vive peggio di 40 anni fa sul piano economico e di cento anni fa sul piano della qualità delle relazioni umane.
Ma forse la misericordia vola troppo alta per accorgersi di questo!