La Lombardia vince la forza di gravità. Nonostante il covid macina il record nell’export 2021

Nel quarto trimestre l’attivita’ delle imprese manifatturiere lombarde si e’ mantenuta su buoni livelli, nonostante i problemi riscontrati sul lato delle forniture e dei prezzi di materie prime eD energia. Una domanda estera ancora vivace, anche se con primi segnali di rallentamento, ha consentito all’export lombardo di crescere ulteriormente (+10,2 per cento rispetto al trimestre precedente). Complessivamente nel 2021 la Lombardia e’ riuscita ad esportare beni per un valore di 135,9 miliardi di euro superando il precedente massimo storico annuale del 2019 del 6,6 per cento (anno nel quale l’export regionale tocco’ i 127,5 miliardi di euro). Occorre anche considerare che i consistenti incrementi in valore sono legati alla dinamica dei prezzi, che e’ stata caratterizzata da sensibili aumenti nel corso di tutto il 2021. L’analisi dell’andamento delle quantita’ scambiate conferma l’effetto prezzi sull’incremento dei dati in valore. Infatti l’export per le quantita’, con una crescita congiunturale del 3 per cento, non tocca i massimi e rimane dell’1,7 per cento sotto i livelli 2019. “Seppur con qualche aggiustamento congiunturale nel primo e nel terzo trimestre, il 2021 si caratterizza come l’anno dei record per l’export della nostra regione commenta il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – le imprese lombarde, protese verso i mercati internazionali, hanno prontamente agganciato la ripresa della domanda mondiale post crisi superando le difficolta’ di approvvigionamento e gli incrementi di prezzo per materiali ed energia, anche se i recenti avvenimenti rischiano di vanificare i livelli raggiunti per l’aggravarsi della crisi energetica e delle dinamiche internazionali”.

I flussi verso molti dei principali paesi di destinazione delle merci lombarde registrano incrementi a due cifre rispetto al 2019: Turchia +23,5 per cento, Cina +23,4 per cento, Brasile +20,1 per cento, Regno Unito +18,2 per cento, Israele +14,4 per cento, Germania +10,1 per cento. A questi si contrappongono le perdite verso l’Algeria (-30,2 per cento) e Hong Kong (-13,2 per cento). Negativo anche il risultato verso la Russia (-3,8 per cento sul 2019) nonostante un 2021 in recupero rispetto al 2020 (+14,0 per cento). La Russia si pone al quattordicesimo posto tra le destinazioni dell’export lombardo con una quota dell’1,6 per cento. Nel 2021 la nostra regione ha esportato beni per poco meno di 2,2 miliardi di Euro verso la Russia e ne ha importati 1,6 miliardi, con un saldo positivo di 572,4 milioni di Euro. Quasi tutte le provincie superano i livelli 2019, grazie principalmente all’export di metalli di base e prodotti in metallo (Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Sondrio), sostanze e prodotti chimici (Bergamo), articoli farmaceutici (Monza e Brianza e Varese). computer e apparecchi elettronici (Lodi), prodotti tessili e abbigliamento (Milano). Solo due provincie lombarde – pure crescendo rispetto all’anno scorso – scontano ancora un gap rispetto al 2019: Pavia (-8,4 per cento) per la quale pesa il -80 per cento dell’export di prodotti tessili, abbigliamento, pelli-calzature e accessori rispetto al 2019 e Como (-0,5 per cento) con una riduzione del 19 per cento della stessa categoria di prodotti. Il valore delle importazioni cresce del 13 per cento congiunturale, piu’ intensamente rispetto a quanto registrato dalle esportazioni, sfiorando complessamente i 150 miliardi di Euro nel 2021. L’incremento rispetto al 2019 si attesta al +11,8 per cento. Il saldo negativo della bilancia commerciale regionale si attesta cosi’ a 4,5 miliardi di euro nel quarto trimestre e a 14 miliardi per l’intero 2021.

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