di Roberto Bernardelli – Ora abbiamo la conferma che il governo in cui c’è la Lega pensa al Sud e non al resto del Paese. perplesso per i requisiti che penalizzano chi deve ricevere il restante 60% del Pnrr, dato che il 40% è tutto per il Mezzogiorno, non trovano eco nella segreteria di Matteo Salvini, tutto tricolore e sovranismo.
Taglia la testa al toro un ministro dell’esecutivo Lega-Pd-5Stelle-IV. “Per il Mezzogiorno noi ci siamo posti l’obiettivo del 56% delle risorse, non del 40%. Tale percentuale è stata una scelta politica, non il frutto di un algoritmo”. Lo ricorda in un’intervista a ‘Repubblica’ Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che – davanti alle difficoltà denunciate dagli enti locali – spiega che “non si può continuare solo a dire che ci sono problemi”. “Per le infrastrutture e la mobilità è cambiato il modo di assegnare i fondi, e non solo per il Pnrr, perché ora vengono assegnati solo su progetti ben definiti. È evidente che l’investimento in capitale umano nei Comuni è fondamentale, anche per il futuro perché nel corso degli anni sono stati depauperati di professionalità, però – lamenta – dare l’idea di essere sempre in emergenza è forse eccessivo”. Per agevolare il processo di realizzazione delle opere – rivela – “stiamo valutando con la Presidenza del Consiglio la possibilità di ulteriori semplificazioni rispetto a quelle del dl 77”.
Già quindi il 56% va dove abbiamo capito, il resto viene redistribuito come ha denunciato Sala, con sperequazioni evidenti, come già accaduto col reddito di cittadinanza. Non resta che spostare la sede di via Bellerio a Napoli, così il baricentro dell’azione politica risulta più coerente col programma della Salvini Premier. Ambizione, quella del premierato, che forse dovrebbe portare anche al ripensamento del nome del partito ma in casa d’altri mica ci mettiamo il becco.
Onorevole Roberto Bernardelli, presidente Grande Nord