riceviamo e pubblichiamo da Andrea Bonizzato – Grande Nord Verona, queste riflessioni sulla situazione geopolitica dell’Ucraina-Russia-Territori del Donbass..
Considerando la situazione geopolitica presente tra Russia e Ucraina ci sono molte considerazioni da fare. Tutto questo ha inizio nel 2004 dove la parte Nord dell’Ucraina è in grande crisi economica e sociale, in defoult economico . Iniziano gli ammiccamenti della Nato e dell’UE con un primo approccio dell’Ucraina per la richiesta ad accettare l’ entrata nella Nato.
Negli anni successivi fu la Nato a non rispettare il trattato di non espansione ratificato nel 1989, continuando l’espansione verso est.
In Ucraina nel 2014 aumentarono le proteste a Kiev, perché il paese si avvicinasse al mondo occidentale, i movimenti Euromaidan fecero violente manifestazioni pro-europeiste intensificarono gli scontri contro il governo, riuscendo a prendere i gli edifici governativi .
Il Presidente Ucraino Victor Junukovic fu costretto a lasciare Kiev, e andare dove godeva di appoggi e consensi.
Con l’instaurazione del nuovo governo vennero subito discusse la riforma della costituzione Ucraina ferma al 2004 , ratificate e le dimissioni per inadempienza del dovere di Victor Junukovic e l’eliminazione delle lingua russa come seconda lingua per colpire le minoranze russofone dell’Ucraina.
In questo periodo , negli ultimi giorni della Presidenza Junukovic, ci fu presa di Sebastopoli e della Crimea da parte della Russia . In Crimea l’annessione avvenne grazie a soldati senza simboli, i cosidetti Omini Verdi, che benchè parlassero con forte accento Russo e avessero armamenti di origine russa, non erano riconducibili direttamente alla Russia stessa; anzi Putin dichiarò fossero milizie locali .
La Crimea espresse la sua volontà di essere indipendente con un referendum . Referendum vinto con il 95% chiedendo l’annessione alla Russia.
Anche le repubbliche del Donbass vollero nello stesso periodo cercare di ottenere un referendum per l’indipendenza dall’Ucraina . Si tenne un referendum non riconosciuto , forzando l’istituzione in modo autonomo della Repubblica popolare di Doneck e della Repubblica popolare di Lugansk, Repubbliche non riconosciute dall’ Ucraina.
La zona del Donbass fu vittima in questi otto anni di attacchi violenti e di uccisioni di massa, da parte di non precisati movimenti estremisti , per soffocare le volontà di indipendenza.
La Nato è complice con il progetto espansionistico che mette a repentaglio la sicurezza mondiale e la volontà di sfidare la stessa Russia.
Le guerre sono atroci, portano miseria e morte , la guerra accade dove c’è il fallimento della diplomazia ,dove gli interessi economici sono elevati. La solidarietà con il Donbass andava sostenuta fin dal 2014 , si paga ora il fatto di aver voluto voltarsi dall’altra parte.
E’ basilare rispettare la volontà dei popoli , la volontà di tenere al giogo popoli che vogliono l’autonomia porta sempre a focolai che prima o poi esploderanno.