La Corte dei contidell’Unione europea ha un ruolo cruciale in relazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha un ruolo cruciale in quanto chiamata a verificare il corretto uso dei fondi. In un’intervista al “Sole 24 Ore”, il suo presidente, l’irlandese Tony Murphy, nota alcune gravi carenze nel controllo dei soldi e ipotizza che le difficolta’ dell’Italia nell’investire il denaro siano dovute a un eccesso di fondi a disposizione. Murphy, inoltre, mette in luce il rischio di non portare a termine il piano di spesa. Non si esclude quindi che i colegislatori possano considerare un prolungamento della durata del Fondo per la ripresa e resilienza (Frr). Murphy spiega quali sono le maggiori differenze tra il bilancio comunitario e in termini di spesa e di monitoraggio della spesa: ” Le differenze riguardano il meccanismo di funzionamento. Nel bilancio comunitario c’e’ un evidente legame tra la richiesta di esborso ei costi sostenuti. Nel Frr c’e’ una dissociazione tra costi e pagamenti. Questi ultimi avvengono a rate, io per l’Italia, previsti fino al terzo trimestre del 2026. I pagamenti non sono legati a costi, ma al raggiungimento di obiettivi predefiniti. Peraltro, nei piani nazionali non sono stati inseriti costi precisi misura per misura”.
Parlando di recente in Parlamento ha messo l’accento su una contraddizione nel regolamento relativo all’Frr: “Ho fatto notare – racconta il presidente – che in effetti c’e’ una contraddizione, o meglio una incoerenza. La Commissione europea considera i fondi versati ai Paesi membri denaro nazionale e come tale dovrebbe essere responsabilita’ del singolo Paese. Ma lo stesso regolamento da’ uno specifico ruolo di controllo alla Corte dei contie ad altre istituzioni comunitarie”. “Poiche’ ritiene il denaro nazionale – aggiunge – la Commissione non e’ chiamata a verificare il rispetto delle norme nazionali ed europee nelle richieste di pagamento degli Stati membri. L’osservanza di tali norme nei progetti finanziati dal Fondo per la Ripresa e’ in realta’ demandata a un autocontrollo degli Stati membri”.
Parlando di recente in Parlamento ha messo l’accento su una contraddizione nel regolamento relativo all’Frr: “Ho fatto notare – racconta il presidente – che in effetti c’e’ una contraddizione, o meglio una incoerenza. La Commissione europea considera i fondi versati ai Paesi membri denaro nazionale e come tale dovrebbe essere responsabilita’ del singolo Paese. Ma lo stesso regolamento da’ uno specifico ruolo di controllo alla Corte dei contie ad altre istituzioni comunitarie”. “Poiche’ ritiene il denaro nazionale – aggiunge – la Commissione non e’ chiamata a verificare il rispetto delle norme nazionali ed europee nelle richieste di pagamento degli Stati membri. L’osservanza di tali norme nei progetti finanziati dal Fondo per la Ripresa e’ in realta’ demandata a un autocontrollo degli Stati membri”.