di SERGIO BIANCHINI – Leggendo l’ultima esternazione del papa, secondo il quale è meglio essere atei che andare sempre in chiesa e odiare gli altri mi è venuto in mente il mio amico Agostino che tutti i giorni va all’oratorio e lavora per la Caritas ritirando e distribuendo cose usate, accompagnando gente inabile alle visite mediche, aggiustando le suppellettili in uso alle manifestazioni varie della parrocchia. Si, lui è cattolico a modo suo, come gli insegnavano la madre e la nonna. Spesso impreca sia contro gli stranieri che “pretendono le cose e nemmeno ringraziano” o contro gli altri parrocchiani che ” dicono, dicono, ma quando c’è bisogno non si trovano”. Ebbene, lui rientra perfettamente nel quadro della negazione delineato dal papa. Ma, mi chiedo io, sarebbe meglio che nemmeno si facesse vedere in parrocchia?
Allora al mondo sembrano tutti degni di amore escluso il cattolico reale italiano. Che oggi al 30% vota Salvini, magari dopo aver subito un’aggressione o un furto da qualche giovanotto africano.
Forse il papa non conosce bene la profonda natura contradditoria del cattolico italiano, che in fondo è l’Italiano, che è fortemente bonario e mite ma a livello verbale cerca di raccontare e raccontarsi anche la realtà confusa e perfino caotica in cui la società italiana si trova ormai da decenni.
Tutti i tentativi di eliminare questa contraddittorietà con forzature sono falliti, dal fascismo prima, fino al terrorismo degli anni ‘70. L’Italia è un paese intrinsecamente contraddittorio, per ragioni storiche profondissime che operano potentemente anche oggi e che io sintetizzo dichiarando l’esistenza di tre Italie. Da un lato filoamericano ma contemporaneamente filorusso. Da un lato cattolico integrale ma dall’altro ultra perdonista. Da un lato statalista e legalista ma poi incline a tutte le eccezioni rispetto alla legalità. E l’elenco delle contraddizioni a volte stridenti potrebbe continuare all’infinito.
Di queste contraddizioni ognuno in Italia è consapevole e proprio per questo si sopravvive con la mitezza pratica, una mitezza che non ha eguali al mondo. Chi non ci crede vada ad esaminare le statistiche mondiali sugli omicidi ed anche sui femminicidi.
Ma la determinazione del papa nel far diventare tutti i cattolici italiani dei rivoluzionari dediti solo all’altruismo, alla militanza mondialista e dimentichi di se stessi non potrà reggere. Già adesso la chiesa si trova defilata come mai prima rispetto al comune sentire italiano che vive con crescente ansia il continuo peggioramento delle condizioni i sociali ed economiche che i governi graditi ai vertici ecclesiali hanno contribuito a creare o non saputo correggere.
La chiesa andando avanti così rischia di diventare un corpo estraneo e perfino ostile alla comunità italiana. Non credo possa desiderare e nemmeno accettare questo.