di SERGIO BIANCHINI – La bugia umanitaria sembra essere la linea del governo italiano che probabilmente l’ha imparata da alcuni settori del nostro cattolicesimo militante che “per amore dell’amore” è disposto anche a fare carte false. Personalmente ho avuto diverse esperienze dirette di questo stile “amorevole”.
Il prelievo in Libia dei migranti accompagnati nel viaggio di 3000 km dall’Africa centrale alle coste libiche proprio dalle ong e la loro aperta complicità con i “demoniaci” scafisti” è talmente evidente che solo uno stupido o una persona in malafede possono ancora credere alla sincerità del governo.
A puro scopo propagandistico il nuovo ministro dell’interno Minniti, con stile verbale roboante, descrive “energiche” azioni per fermare l’esodo che esodo non è. Pensate, ha ottenuto che la Tunisia, che confina con la Libia, riprenda ogni mese 200, dico duecento, prelevati da noi ( che in un anno ne prendiamo 200.000)sulle coste libiche al prezzo di generose elargizioni.
Non si vede nessuna misura per rendere veloci le espulsioni e i rimpatri veri. Tutta la manovra serve per dimostrare che il governo è ben intenzionato e che l’enorme peso di cui ci sobbarchiamo non è colpa del nostro governo, è colpa dell’europa che non vuole dividerlo con noi. L’Europa non solo non vuole dividere con noi il frutto della nostra follia ma costantemente chiarisce che la nostra follia, coperta di amorevolezza (ma in realtà finalizzata al controllo delle vie del petrolio libico-nigeriano con Prodi regista nel sahel), ingigantisce ed incoraggia le finte migrazioni disperate. Il recente documento di Frontex riportato nell’articolo allegato è chiarissimo. Ma non c’è peggior sordo….. e la bugia amorevole è il disgustoso metodo del nostro governo e del nostro stato. Ipocriti seriali! Non da oggi, lo erano ai tempi della Democrazia Cristiana, dal ’69 in poi, quando scoppiavano bombe dappertutto e non si scoprivano mai i colpevoli. Ancora oggi si cercano quelli di Piazza Fontana e si indaga sul disastro di Ustica anche se tutti sanno la verità.