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La battaglia è contro lo Statalismo che soffoca il Nord

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di Stefania Piazzo – Il nemico da battere: lo statalismo. Ovvero il fancazzismo pubblico che ci ammorba anche solo quando andiamo a fare un esame del sangue e passiamo ore per arrivare allo sportello dei maleducati pubblici. Stipendio fisso, meritocrazia fissa. Si parla di elezioni, di voto anticipato, di stranieri in tutte le salse, di euro da mollare. Morire se abbiamo sentito dire da qualcuno che a ucciderci è l’apparato nazionale di Stato con la sua multiforme mucillagine burocratica. Non abbiamo capito quale sia la missione del Pd: rieleggere Renzi? E di Forza Italia? Rifare la Dc? E della Lega? Andare al Sud? E dei 5Stelle? Fino ad oggi è a loro che guarda il voto giovanile. Vinceranno se il centrodestra non si ricompatterà trovano la quadra sulle cadreghe da distribuire.

Questo voto, ha una missione di cui il centrodestra se ne fotte: sconfiggere lo statalismo. Scriveva don Sturzo che «la perdita della libertà economica, verso la quale si corre a gran passo in Italia, seguirà la perdita effettiva della libertà politica, anche se resteranno forme elettive di un Parlamento apparente che giorno per giorno seguirà la sua abdicazione di fronte alla burocrazia, ai sindacati e agli enti economici, che for-meranno la struttura del nuovo Stato più o meno bolscevico». Lo Stato bolscevico, con le sue articolazioni, mollerà la presa fiscale? E il Parlamento apparente di-venterà sovrano e dei popoli? C’è da smontare un regime, disarticolare il suo apparato. In buona sostanza la missione dei nuovi eletti è questa.

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