La battaglia dei numeri sulla scuola. I conti che non tornano su personale, assenze e misure di sicurezza

“Le notizie che ci vengono dalle scuole non sono affatto tranquillizzanti. Il 15% degli alunni e il 20% del personale assenti – dati che raccogliamo empiricamente con i nostri contatti sui posti di lavoro – parlano di una realta’ che difficilmente puo’ dirsi di normalita’. E non crediamo sia giusto minimizzare facendo operazioni valutative di relativizzazione – la Scuola e’ l’unica realta’ che chiuderebbe, gli assenti sono nella norma, non si e’ raggiunto il picco ecc. – perche’ poi i fatti vanno in tutt’altra direzione: i comuni e le regioni si muovono in ordine sparso e vanno per la loro strada”. E’ quanto sottolinea in una nota la Flc-Cgil.

“Le scuole medesime – prosegue il sindacato – in assenza di personale, riducono il servizio e vengono costrette a mandare all’aria ogni seria programmazione. Si giunge perfino alle inaccettabili scelte demagogiche come quelle del Presidente della Regione Puglia che ha invitato le famiglie a denunciare i dirigenti scolastici che, seguendo la legge, non accettano di far svolgere la didattica a distanza, qualora le famiglie medesime (contro la legge) la chiedano, e a promettere loro in questo caso appoggio giudiziario davanti al TAR pugliese. Per assumere le giuste decisioni andrebbero presi in considerazione i dati reali che il Ministero dovrebbe rendere noti: quanti sono gli alunni assenti, quanti assenti fra i docenti, quanti fra i componenti del personale ATA. Anche perche’ – prosegue la Flc-Cgil – se questa e’ la situazione si pongono molti problemi di gestione: l’impossibilita’ di trovare i supplenti, l’assurda approssimazione di indicazione circa la modalita’ di verifica delle vaccinazioni da parte degli alunni (pare che da ultimo lo stesso Ministro abbia invocato il buon senso della certificazione sulla parola da parte delle famiglie), la mancata disposizione circa la dotazione delle mascherine FFP2 (chi le deve comprare? le scuole? o le fornisce il generale Figliuolo?), la situazione lavorativa dei fragili esentati dalla vaccinazione e comunque impossibilitati a stare a Scuola, e molto altro ancora. E’ innegabile che il personale della Scuola, a partire dai dirigenti scolastici, per rispondere ad una esigenza di immagine, che e’ solo esigenza del governo, e’ sottoposto ad uno stress lavorativo inaudito: deve esser sul chi vive 24 ore su 24, aggiornando i dati, rispondendo alle famiglie, rivedendo continuamente lo stato della didattica e del servizio, rimanendo in balia dei continui cambiamenti che l’andamento de contagio impone, classe per classe, plesso per plesso, giorno per giorno, ora per ora. Chiudere gli occhi di fronte a tutto cio’ – conclude la Flc-Cgil – andare avanti come se nulla fosse e negare la DaD (da adottare naturalmente per un tempo che sia il piu’ limitato possibile) per scelta ideologica porta a sbattere contro la realta’ che ha sicuramente la testa piu’ dura del governo e che si sta imponendo nei fatti”.

 

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