di GIUSEPPE LONGHIN – La baggianata dei 500 euro per migrante. Notizia recentissima e passata come un grande benefit per i nostri Comuni quella relativa ai denari in arrivo alle amministrazioni che “ospitano”, consenzienti o meno, migranti. Alcune piccole considerazioni sono necessarie per chiarire che non si tratta di un benefit ma di un abuso della credulità popolare.
Primo: un migrante ci costa 35,00 euro al giorno, vale a dire 1.085,00 euro al mese e questo per 12 mesi. Ai Comuni arrivano 500 euro una tantum. Come a dire che un migrante ci costava 13 mila euro l’anno e ora ci costa 12.500 euro.
Secondo: gli 800 mila euro circa che arriveranno in provincia non sono nulla rispetto ai 25 milioni circa già spesi per l’accoglienza e ai 20 milioni tagliati nel 2016 all’ente Provincia e ai circa 100 milioni tagliati ai 139 Comuni.
Terzo: la misera e priva di etica operazione politica. Giusto premiare un Comune che ha deciso di ospitare migranti clandestini aderendo allo SPRAR (servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) spendendo risorse tolte ai cittadini residenti, magari disoccupati? Incentivando inoltre l’accoglienza e aumentando così le possibilità di arrivi invece di cercare di arginare il problema a monte?
Quarto: il residuo fiscale, la differenza di quanto dato in tasse e quanto torna sul territorio, di un comune come Varese è pari a circa 440 milioni di euro, perché esaltarsi per la mancia di 135 mila euro arrivati grazie ai 272 migranti, costati tra l’altro fino ad oggi 3 milioni di euro?
Quinto: non era il caso di dare, per una volta, priorità ai nostri bisognosi? Ai disoccupati o ai terremotati? Se il Comune di Varese decidesse di ospitare un terremotato quanto percepirebbe? Nulla e per di più sarebbe un problema mettere a bilancio gli eventuali aiuti inviati. La logica assurda di una politica raffazzonata e succube dei diktat europei.
Sesto: perché dare 500 euro per migranti provenienti solo dai paesi africani? Un ragazzo di 20 anni svedese, in Italia per cercare lavoro, è diverso da un ventenne del Gabon?
Settimo: i 500 euro possono compensare la mancanza di tranquillità dell’avere 270 persone, prendendo ad esempio Varese, senza documenti, che stazionano nelle piazze e nei centri commerciali dando oltre che un senso di insicurezza anche un’immagine di degrado morale?
Ottavo: è un recente argomento il discorso della creazione delle aree omogenee, vere e proprie “associazioni” di autodifesa verso i continui tagli alle finanze dei Comuni, che sono costretti a consorziarsi e a creare piani sovracomunali per dare servizi come sicurezza, asili, manutenzioni. Vedo questa “mancia” come un atto profondamente scorretto e offensivo verso gli amministratori onesti che non ricorrono a questi sotterfugi finti buonisti per fare cassa sulle spalle di altri.
Nove: questa ennesima operazione è la riprova dell’incapacità di gestire il fenomeno migratorio. Si buttano denari senza logica e vera intenzione a risolvere il problema. Provato dai dati della Prefettura che non si tratta di profughi ma migranti economici, il buonismo va sostituito dalla determinazione a non ospitare, siamo l’unico paese europeo a farlo, l’unico a essere considerato il paese del Bengodi e per questo preso d’assalto. Sono certo che molti nostri sindaci gireranno i denari percepiti per i migranti ai terremotati, sicuri di fare la cosa giusta che politici lontani, non solo geograficamente, non hanno minimamente pensato.