
Certo da 500 anni Roma non è più la capitale indiscussa del sacro romano impero ma lo spappolamento del grandioso impero d’occidente si è sviluppato, e ancora si sviluppa, lentamente generando le nazioni moderne ed in particolare una, l’Italia.
L’Italia è in effetti al centro dell’occidente ed arbitra di un’Europa che come un grande uccello con due ali cerca a fatica di volare nel mondo attuale. Un’ala è la Russia e l’altra ala l’America. La politica estera italiana è altalenante e incomprensibile per chiunque cerchi la”coerenza”. Ma l’Italia evidentemente continua ad essere coerente con se stessa, con le proprie contraddizioni millenarie.
E la chiesa cattolica è la spina dorsale di questa italianità imperiale e mondiale. La chiesa cattolica romana con tutte le sue contraddizioni ma anche la sua innegabile grandiosità. Col suo veteronuovismo, il gerarcoliberismo, il dogmopragmatismo, il nazionalmondialismo. Contraddizioni insopportabili per chiunque ma evidentemente governabili sia da parte del papato che dello stato italiano.
E’ impossibile spiegare questa convivenza unica di contrasti sia per la chiesa cattolica romana che per l’Italia senza ripercorre un intreccio storico fatale, pieno di grandiose e laceranti contraddizioni su cui si medita forse troppo poco e con deduzioni spesso sbrigative e semplicistiche ma inutilizzabili.