di STEFANIA PIAZZO – Possiamo credere ai dati Istat che elencano l’aumento degli occupati e il calo dei disoccupati. L’occupazione dipendente permanente è aumentata di 50.000 unità mentre quella a termine ha registrato 45.000 unità in più. E cioè, ci sono più persone che non vanno in pensione e ce ne sono altrettante quasi che non hanno contratti fissi. Dov’è la conquista?
Il 2 ottobre è stata la Festa dei Nonni, una ricorrenza istituzionalizzata nel 2005 e da allora diventata sempre più nota. Ci si interroga sul loro valore e ruolo sociale, oltre che economico. Lo stipendio ideale di un nonno corrisponderebbe a quasi 2.000 euro al mese. Fa da baby sitter, ma maestro di asilo nido (che costa come un mutuo), da professore di recupero scolastico, da accompagnatore, da intrattenitore. E, verso figli e nipoti, da strumento di welfare assistenziale, condividendo o cedendo la propria pensione a chi non ha più la fortuna di un posto fisso, di un contratto.
La nostra repubblica, è sempre più la Repubblica che vive grazie alla pensione trasformata in famiglia, in una silenziosa partita di giro, in stipendio per chi non ce la fa. Tutto il resto,si scusi il francesismo, sono palle.