di ANGELO VALENTINO – Anche se non ce lo viene a spiegare Oxford, lo sappiamo perché lo paghiamo sulla nostra pelle, che quella italiana è una burocrazia sciocca, assurda, inutile e costosa. “Fatta 100 la frontiera tecnologica di come una burocrazia di un Paese avanzato può gestire regolamentazione, risorse umane, incentivi, servizi pubblici, trasparenza dei processi decisionali (caso in specie: il Canada o la Nuova Zelanda), l’Italia è a 20. La media dei Paesi economicamente avanzati è 60”. Così il Sole 24 Ore commentava i dati pubblicati dal International Civil Service Effectiveness (InCiSE) Index della scuola di amministrazione pubblica dell’Università di Oxford. Lo studio prendeva in esame 31 Paesi. L’Italia è al 27° posto, peggio ci sono Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria e Slovacchia.
Questi è il prezzo del centralismo e dello Stato. A nessuno viene in mente che il federalismo è la sola cura?