Una giornata italiana in sintesi. Con lo sfondo dello scandalo tesseramenti della principale forza di governo, viene indagato sulla vicenda CONSIP Tiziano Renzi, padre dell’ex-Primo Ministro ed attuale segretario del PD. Un ministro ad oggi in carica (Lotti) viene coinvolto nella medesima inchiesta. Intanto è condannato a 9 anni in primo grado un’altra colonna (Verdini) del precedente governo. Durante il medesimo governo il Presidente della Repubblica è stato eletto da un parlamento che Mattarella stesso ha contribuito a giudicare illegittimo quando operava alla Corte Costituzionale. Il sistema fiscale asfissiante in Veneto, è letteralmente deriso in Sicilia.
Secondo l’Unione Europea 1,2 milioni di migranti, molti dei quali arrivati in Italia, non ha i titoli per essere considerato rifugiato e stare sul territorio nazionale. Questo sistema è una disumana e perversa associazione a delinquere che vogliamo correggere col nuovo Veneto indipendente.
Indipendenza che, sempre oggi, il Pubblico Ministero di Brescia ha dichiarato essere un concetto “precursore di reato” poiché attenterebbe all’integrità dello stato. Premesso la legislazione italiana in essere (vedi L.85/2006!), il rivendicare indipendenza attiene al diritto all’auto-determinazione dei Popoli, sancito da ben 5 trattati internazionali (tra i quali la Carta delle Nazioni Unite all’articolo 1)… che l’Italia ha sottoscritto!
Tutto ciò, in una sola giornata: questa disgraziata contemporaneità deve far riflettere su quale sia la profondità del baratro morale e sostanziale nel quale sta precipitando la ormai presunta democrazia italica. Si deve prendere atto che serve una rivoluzione culturale ed istituzionale che ci conduca quanto prima ad un vero rinascimento sociale. Nella scelta tra indipendenza veneta o deriva italiana si gioca in concreto il nostro futuro.
Massimo Vidori
1° Consigliere Nazionale di Indipendenza Veneta